Ho 28 anni e da 9 anni sono appassionato di giocoleria ma non mi definisco un giocoliere, bensì un artista di strada. Parto da questa differenziazione, che ritengo fondamentale, per tentare di dar vita ad una riflessione sulla giocoleria in Italia e sulle sue prospettive future.
Quasi 10 anni sono passati dalla spinta innovativa dell’eja di Torino, che per molti di noi è stato un punto di partenza importante, ma dei Gandini, dei Gilligan, dei Valo e dei Komaro italiani, purtroppo non si ha ancora notizia; certo il tempo trascorso è poco e probabilmente nei prossimi anni qualche buon giocoliere "moderno" comparirà anche sulla scena italiana è dato di fatto pero’ che per il momento la giocoleria di alto livello tecnico(…e qui si potrebbe aprire la prima parentesi su che cosa si intende per alto livello tecnico…), nell’amato stivale non ha ancora fatto il suo ingresso trionfale, ad esclusione forse del conosciutissimo Bucci che esula però dall’argomento in discussione che volge più verso le nuove generazioni di giocolieri italiani.
Molteplici possono essere le ragioni, molte oggettive quali la mancanza di modelli da seguire, di gruppi di "lavoro" in cui crescere, di strutture specifiche dove praticare la giocoleria con costanza, e poi l’età in cui si incomincia a praticare e i problemi ad essa legati,ad esempio il mantenersi senza l’aiuto della propria famiglia; e molti soggettivi perché spesso la passione, purtroppo non e’ adeguatamente supportata dal talento,che a sua volta non e’ supportato, quando esiste, da una vera voglia di crescere ed allenarsi, perché non si cercano metodi di allenamento validi che aiutino a superare le difficoltà che comporta portare la giocoleria davanti ad un pubblico…etc etc
Anche in Italia, con parecchio ritardo rispetto ad altri paesi europei ha fatto la sua comparsa, quello che è definito circo contemporaneo o nuovo circo o circo teatro, affermandosi in pochissimo tempo, come interessantissima forma artistica ed anche a malincuore come moda del momento; sono nate scuole, sono nati festival, corsi base per adulti e bambini che anno contribuito in maniera enorme a sviluppare la cultura del multidisciplinare, ormai fondamentale per chi vuole tentare di vivere con questo mestiere.
Contaminare una disciplina come la giocoleria con la danza o con una componente teatrale è sicuramente un modo per svilupparla e farla crescere ma deve essere chiaro che non si cerca di essere un po’ ballerini, un po’ attori, un po’ acrobati, ma si cerca di essere giocolieri nel modo più completo possibile e questa sfumatura seppur sottile è fondamentale.
Un altro piccolo accento merita la questione della ricerca, che a mio parere è troppo spesso confusa con la più realistica cultura dell’arrangiarsi. Credo che ricercare soprattutto nella giocoleria significhi andare alla ricerca di nuove conoscenze per alimentare la nostra passione e la nostra curiosità quando si percepisce che il contenitore dal quale si è attinto per tanto tempo è ormai pieno…ma quanti hanno veramente riempito un contenitore?! Vedo troppo spesso giocolieri che giustificano le loro performance artistiche definendole "ricerche", che a volte sono interessantissime, ma che traspaiono chiaramente il tentativo di evitare un problema come il duro allenamento che la giocoleria necessita…forse qualcuno prenderà male ciò che ho scritto ma so che chi non si sentirà toccato nell’orgoglio dalle mie affermazioni non si arrabbierà e ne tirerà fuori un confronto costruttivo…
Per continuare il discorso faccio un passo indietro e torno all’affermazione di essere un artista di strada e non un giocoliere - e sottolineo con forza la differenza - credendo fermamente che le due categorie debbano essere decisamente distinte.
Pratico la giocoleria da diverso tempo, con risultati normalissimi e con gli anni la passione per essa, che pur rimane tantissima si è leggermente affievolita per lasciare spazio a una passione diversa che e’ quella per il teatro di strada nel quale la giocoleria, come tutte le discipline tecniche e’ sicuramente un mezzo ma non un fine(spero di non scatenare un putiferio con questa affermazione…),per questo non mi considero assolutamente un giocoliere(..altra 12 ore si potrebbero dedicare a scrivere chi e’ un giocoliere…ma credo che l’intento della mia affermazione sia chiaro e quindi non mi dilungo…); non vorrei passare per ipocrita ed aggiungo quindi che le difficoltà delle quali ho parlato prima le ho incontrate anche io e forse più di tanti altri , indubbiamente quando ho incominciato ho sognato anche io come tutti credo, di diventare più bravo di Rastelli ma non ho mai avuto la forza per allenarmi tanto e con costanza, questo mi ha portato a capire che la giocoleria non poteva essere il mezzo con il quale esprimere me stesso, mezzo che ho trovato nell’esibirmi in strada, nella libertà di non dover essere vincolato ad una musica ad una routine ad un gesto tecnico.
Vivere di giocoleria e solo di giocoleria è molto difficile, in Italia quasi impossibile, diventa normale quindi cercare sbocchi diversi ,con il risultato che la crescita tecnica ne patisce enormemente; le manifestazioni nazionali come la convention italiana dei giocolieri sono lo specchio di questo,manifestazioni bellissime piene di energia e calore,ma dove obbiettivamente la giocoleria e’ solo un passatempo bellissimo, gli spettacoli, i gala’ e anche gli allenamenti quotidiani dei giocolieri ne sono la dimostrazione… personalmente non mi dispiace affatto e la poesia delle convention e’ impagabile,razionalmente pero’ ritengo che sia arrivato il momento di decidere una direzione artistica precisa perché la giocoleria in Italia per crescere ha bisogno soprattutto di vedere grandi giocolieri che contribuiscano a far fermentare una passione cosi’ forte dal permettere a coloro che possiedono doti e talento di maturare oltre un buon livello amatoriale…
In qualche delirante sogno notturno accarezzo l’ipotesi di organizzare la convention nazionale dei giocolieri insieme ad altre persone che disinteressatamente abbiano la folle idea di cercare di non lasciar morire la base che hanno costruito altre persone con tanta fatica e passione,magari dandogli un tocco di novità e, approfondendo questo dibattito, una direzione più precisa…contribuendo a continuare a far vivere il sogno iniziato a S. Giovanni in Persiceto 8 anni fa.. e a migliorarlo…poi mi sveglio di colpo, penso al coordinamento dei giocolieri, alle polemiche di Adolfo, alla disinformazione che è stata fatta, agli errori mai rimediati…a tutti coloro che hanno detto ci sono…ma poi boh…a quelli che hanno detto che schifo così, bisognerebbe fare cosà ma poi boh
A quelli che hanno urlato più forte le loro idee…così forte che sono volate via e se le sono dimenticate…poi improvvisamente l’illuminazione!!!basta non pensarci… lo farà qualcun altro no??!!.. no?!!… no... nooooooooooo!!!
Dario Sant’Unione
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