Sarebbe banale dire che la giocoleria mi ha cambiato la vita, eppure è andata proprio così. Cresco in un quartiere popolare di Torino da genitori calabresi. Il classico quartiere anni '80, storie di strada, poco verde e tanti ragazzi che sognano. Tra di noi non si parlava di giocoleria, non sapevamo neanche cosa fosse. A 20 anni conosco Elena, la mia attuale moglie, partiamo per la Grecia, un giorno su una spiaggia prende tre pietre e comincia a “giocolare”. Rimango incantato e le chiedo di insegnarmelo. Da quel momento la giocoleria e l'arte performativa mi convergono su un solo ed unico obbiettivo, fare di questa passione il mio lavoro e girare il mondo.

L'impegno, la costanza, e probabilmente coincidenze fortunate mi hanno portato a lavorare in grandi circhi, con spettacoli con più di 1000 persone, l' Embell Riva, Italia e Grecia, il Circo Zoppè negli Stati Uniti  d'America, il Paranormal Circus, Italia e Slovenia e in grandi produzioni teatrali come il "Brachetti and his friends".

Quando ho cominciato non c'era internet, non esistevano i social e i tutorial. Ci si riuniva in piazza e al parco per imparare nuovi tricks. Era un bel modo per passare i pomeriggi insieme. Poi le prime convention italiane ed europee e nel 2003, la svolta, apre a Torino la scuola di circo Flic, con la possibilità di perfezionare la tecnica e di approfondire nuove discipline, come il monociclo che insieme alla manipolazione di cappelli (con i quali detengo un Guinness World Record) sono diventati i miei cavalli di battaglia.

Il mio sogno e' sempre stato quello di partire con un circo ed insieme a Raoul Gomiero, al tempo i LOS FABULOSOS, riusciamo ad entrare nella compagnia dell'Embell Riva, probabilmente i primi giocolieri italiani, non di famiglia circense ad essere scritturati da un circo...Eravamo emozionatissimi e felicissimi.

Era il 2005, per me un anno magico, arrivano contemporaneamente il Gran Galà della convention italiana di Correggio e quella europea in Slovenia, la gioia di poterci esibire di fronte a tutti gli amici giocolieri. Da quel momento, sempre rimanendo in ottimi rapporti con Raoul la mia carriera prosegue da solista. Unendo l'esperienza fatta in pista, in teatro e al circo, nasce il numero che tuttora mi caratterizza: una comedy dove evado da una camicia di forza in equilibrio su un mono-ciclo alto 2 metri.

Performance che mi ha portato su network televisivi italiani ed esteri e a presentare il Gran Gala' della convention brianzola e per diversi anni il Clown&Clown festival di Monte San Giusto, oltre a vincere il Campionato del Mondo di Street Magic a Saint Vincent nel 2015. Oggigiorno viaggio tra cabaret e circhi con la mia famiglia, Elena, mia moglie, acrobata aerea, e i nostri 4 figli, appassionati di giocoleria e già operativi in pista con numeri di manipolazione ed equilibrismo sui rulli.

Ho sempre considerato il Juggling un mezzo per intrattenere il pubblico, per trasmettere un'emozione. Vedere la gente stupita, divertita mi rende felice. Spesso tra gli addetti ai lavori sento parlare di giocoleria contemporanea, circo classico o circo moderno. Mi chiedono a chi mi sono ispirato, quale preferisco. Non ho mai suddiviso il circo o la giocoleria in contemporanea e tradizionale, essendo un performer suddivido gli spettacoli in quelli che piacciono e quelli che non piacciono. L'unica prova del tuo successo è la reazione del pubblico. Non amo la giocoleria troppo introspettiva, preferisco una giocoleria che possa arrivare a tutti, scelgo l'artista alla performance, Kris Kremo un'esempio tra tutti. La mia storia inizia per la strada, e per la strada continua come scrivo nel mio libro “On The Road Again”, e proprio sulla strada un giorno ci incontreremo. 

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