INTERVISTA A FRANCESCO PADOVANI, ORGANIZZATORE DELLA IV CONVENTION ITALIANA DEI GIOCOLIERI A PEDAVENA
Da tre anni coordino a Pedavena una rassegna di artisti di strada, “Voilà", che ha richiamato un forte interesse nella popolazione locale e sensibilizzato l'amministrazione comunale, che ha liberalizzato l'arte di strada sul suo territorio. Nel frattempo è nata anche una passione personale per la giocoleria, così oltre a propormi in strada, recentemente abbiamo organizzato dei corsi di arti circensi sul territorio, tenuti da Sigrid di Circomix e da Pippo Gentile, mimo-clown di Bassano, che hanno riscosso una forte adesione. Da questo background è nato il desiderio di ospitare la convention.
COME VI SIETE ORGANIZZATI
C’erano dei responsabili per ogni area. Io curavo logistica, aspetti promozionali, e ufficio stampa, Santosh e Stella iscrizioni e sito internet, Jochen grafica pubblicitaria e contatti con gli artisti stranieri; Bruno, Carlo e Andju, arrivati una settimana prima della convention, hanno dato una grossa mano nella fase gestionale. Per prima cosa abbiamo chiesto un quadro dettagliato su come fosse andata a Cesenatico, anche da un punto di vista del bilancio, per capire quale dovesse essere l'impegno e l'esposizione economica del comune e delle associazioni locali. Qui, incontrando grosse difficoltà a reperire documenti chiari e definitivi, siamo ripartiti da zero per realizzare organigramma e budget della convention. Quest'anno non c’erano grandi strutture ricettive ed abbiamo dovuto approntare bagni chimici, docce, illuminazione, e recinzione. La famiglia Franchetti, del circo Barcellona, a cui siamo arrivati tramite la scuola di circo di Cesenatico, ci ha messo a disposizione il tendone a prezzo agevolato, e al suo interno quest'anno abbiamo approntato con più cura luci, audio, pedana, quinte e scenografia. Tutti questi costi, di una certa entità, sono stati gestiti in fase di preventivi con l'aiuto del comune. Mentre le spese per le compagnie straniere invitate, a cui veniva riconosciuto un rimborso spese di viaggio, sono state individuate dall'AIG, che si era assunta la direzione artistica. Al budget preventivo di 55 milioni, contribuiva in parte significativa l'amministrazione comunale, con il supporto di altri enti pubblici e di sponsor privati, compresa la birreria di Pedavena. Il resto sarebbe venuto dalle iscrizioni. Mi sono battuto, assieme ad altri perché la convention chiudesse in pareggio, ed a naso siamo convinti di avercela fatta. In caso di utile lo statuto dell'AIG prevede che questi soldi vengano messi a disposizione della prossima convention, anche se sarebbe giusto in futuro destinarne una parte anche al gruppo locale, per iniziative di giocoleria sul territorio. Ora abbiamo un quadro abbastanza preciso di quali siano i costi da affrontare per struttura, ospitalità, etc., così i prossimi che verranno saranno in grado di capire quanti fondi dovranno reperire.
QUALI ALTRE NOVITÀ RISPETTO ALLE PRECEDENTI CONVENTION?
Un ufficio stampa più attivo, perché è evidente che un'immagine forte della convention promuove l'intero movimento e rende più interessati gli enti pubblici a sostenere iniziative sulla giocoleria. Purtroppo molti giornalisti ancora non hanno compreso l'importanza e le potenzialità sociali del fenomeno e quando parlavamo di giocoleria pensavano a rivenditori di giocattoli!
Fin dall'inizio ho insistito perché la convention non rimanesse soltanto una festa o una specie di grande palestra collettiva, ma fornisse anche altri stimoli. Grazie ad Alessandro Serena siamo riusciti ad avere con noi Karl-Heinz Ziethen, che oltre a portare una mostra di materiale fotografico sulla giocoleria, ha tenuto una videoconferenza di grande interesse, che ci ha permesso di vedere il filo che lega mezzo secolo di giocoleria; uno stimolo a rielaborare schemi tradizionali per inventare approcci diversi. Ci tenevo anche a curare di più gli spettacoli per i bambini, per invogliarli a diventare protagonisti in futuro. La sorpresa più bella è stata certamente la partecipazione di Girovago e Rondella e del circo Girasole, che hanno creato con i loro chapiteau un'atmosfera molto particolare.
Inoltre siamo stati ospiti non soltanto di un'amministrazione comunale ma anche di un privato, la birreria Pedavena. Ma la Heineken, proprietaria del parco, non ha preteso niente, se non il legittimo ripristino dell'area a fine convention, ed un punto di distribuzione birra all'interno del parco, siglato come Heineken in modo molto discreto.
QUALI SUGGERIMENTI PER I PROSSIMI ORGANIZZATORI
Innanzitutto avere all'interno del gruppo persone che vivono lo spirito della giocoleria. Poi, approntato un budget affidabile, occorre una delibera che vincoli l'amministrazione ad una serie di operazioni, anche economiche, e che fornisca anche personale tecnico (operai, elettricisti, idraulici). Noi abbiamo suddiviso i ruoli in modo molto chiaro, mettendo tutto nero su bianco. Gli enti pubblici sono molto lenti a muoversi, e sarebbe prudente partire almeno un anno prima. Eventualmente cercare sponsor privati che accettino di rimanere discreti. L'ideale sarebbe avere un gruppo di lavoro in loco e stabilire un'intesa con l’AIG, che porta l'esperienza delle precedenti convention, ma è importante, per evitare tensioni, tenere ben distinti i ruoli di questi due gruppi: magari affidando ai primi la gestione logistica e la promozione in loco; agli altri l'organizzazione tecnico-artistica e la promozione su scala nazionale.
QUALE RUOLO L’AIG HA ASSUNTO E POTRA’ ASSUMERE IN FUTURO
L’AIG attualmente è un comitato ristretto di persone, per lo più giocolieri professionisti con esperienze ormai “storiche” alle spalle. L’elemento “spurio” ero sicuramente io, ultimo arrivato alla giocoleria, ma dotato di una qualche esperienza organizzativa. Tutti ci siamo spesi alla grande per questa convention. L’apporto è stato determinante soprattutto sotto il piano della gestione tecnico-artistica. Il mio auspicio peraltro è che la AIG, passata la fase di “fondazione”, in cui necessariamente qualcuno doveva esporsi, imponendo anche le proprie scelte agli altri - peraltro assumendosene fino in fondo le responsabilità, anche sotto l’aspetto economico, a rischio di rimetterci di tasca propria - si passi ad una nuova fase in cui l’AIG possa allargarsi fino a comprendere l’intero movimento dei giocolieri, oggi in continua crescita, o perlomeno garantendo la partecipazione di chiunque voglia aderirvi. Il rischio altrimenti è l’isolamento, o peggio la creazione di lobbies di giocolieri. Da parte mia, non credo di avere nessuna posizione di potere da difendere, se qualcuno vuole prendere il mio posto, sono pronto a lasciarglielo... Il ruolo di un Associazione Giocolieri, che assuma questo nome, ritengo comunque non possa essere limitato solo all’organizzazione delle Convention nazionali.
CHE COSA TI ASPETTAVI DA QUESTA CONVENTION ?
Abbiamo avuto oltre 800 giocolieri, ma dal primo giorno ce n’erano già 500/600. Una delle nostre preoccupazioni era che la collocazione geografica scoraggiasse la partecipazione dal centro e dal sud Italia, mentre davamo per scontato una buona affluenza da Germania, Austria e Svizzera. C'era grande attesa e curiosità anche da parte della popolazione locale, che ha partecipato numerosa al gran galà ed ai giochi olimpici.
Gran parte delle mie aspettative sono state ripagate: mantenere uno spirito libero, dove tutti potessero sentirsi a loro agio, rilassati, e godersi l’intera convention (inclusi aspetti più pratici come l'acqua calda nelle docce). Abbiamo notato una grande partecipazione, anche quando servivano volontari per le pulizie. Si sarebbero potuti evitare certi momenti di tensione nello staff organizzativo, dovuti alla stanchezza, che per fortuna non sono emersi all'esterno. Ma quello che conta è che la convention sia arrivata felicemente a conclusione. L'unico rammarico che posso avere è per i problemi tecnici riscontrati durante il public show, causati da una cattiva scelta del service.
PROGETTI PER IL FUTURO
Una convention nazionale ha l'effetto di una bomba sul territorio. I giocolieri che avevano seguito i corsi erano tutti presenti, e tanti altri, soprattutto bambini e grazie anche al lavoro di Sigrid e del suo staff, ci hanno chiesto di poterli seguire. Proseguiremo i corsi avviati a giugno e finalmente inizieremo anche quelli per ragazzi. Inoltre sono fortemente motivato a portare la giocoleria nelle scuole. Mi sono riempito gli occhi e il cuore con questo grande entusiasmo collettivo e penso che mi resterà dentro a lungo. Le fatiche si recuperano quando gli obiettivi sono stati raggiunti, e posso dire che lo rifarei. Magari non subito.