Ho preso due impegni con me quest’anno. Primo: niente alcool; secondo: mettere insieme 6 routine di giocoleria, una ogni due mesi. Ma le prime due routine sono riuscite così bene che non riesco a farne di migliori! Le ho presentate entrambe agli open stage di Svendborg. Una routine con 5 palline, completamente nuova. L’altra, con un video al mio fianco, prevedeva circa 820 prese, ciascuna annotata da una parola che appariva in contemporanea sullo schermo. Una serie di lanci, molti di mia invenzione, coreografata perfettamente con la sequenza video e con la musica, non ho mai visto niente di simile. Ci ho lavorato almeno 350 ore per metterla su. Molti hanno bisogno di invalidare la loro giocoleria con la danza o con una drammaturgia, io voglio solo dimostrare che puoi presentare cose originali e belle restando con i piedi fermi durante tutta la routine. Tutte le prese di queste routine sono fatte con le mani. Avrei potuto usare altre parte del corpo, oppure multiplex. Ma per me la sfida era una routine di pure juggling, con me come protagonista e non un personaggio artistico. Ho recitato e frequentato la scuola, di Performing Art, ed avrei potuto creare un personaggio, ma mi interessa dimostrare che la giocoleria che pratico mi piace davvero e che a divertirmi ci sono proprio io sul palco e non un personaggio. Ho lavorato con i Gandini, mi piace tantissimo il loro lavoro, così come il Jamming. Ma se vuoi fare qualcosa, devi farlo bene. Molti hanno delle buone idee ma poi si perdono nell’elaborazione della corografia o della danza. Non fare una routine di giocoleria e danza dove la danza e la giocoleria non sono eccellenti. Devi fare entrambe bene, altrimenti ti consiglio di scegliere una sola cosa e farla bene.
In genere continuo a inventare nuovi trick; molti sono brutti a vedersi, ma dopo un anno vedo altri giocolieri che ci hanno lavorato su e che li hanno resi gradibili, così continuo a portare alle convention i miei impossible trick, come una pallina dal piede al ginocchio al mento alla testa, dietro la nuca, giù per la schiena fino ad atterrare sulla pianta del piede rivolta all’insù. Quest’anno alla EJC ho tenuto alcuni workshop, tra i quali “Painful three balls juggling tricks”. E’ facile farsi male con tre clave, con tre palline è più difficile, ma con un po’ di pazienza ho trovato dei trick abbastanza pericolosi anche con tre palline! Farò anche un workshop “How to break siteswap”. Siteswap è una grande risorsa, ma molti appassionati rimangono chiusi nelle sue maglie, così vengono scartati trick dove due oggetti arrivano in una mano nello stesso momento. Invece trovo possibile e interessante, anche se difficile, continuare.
Ciò che mi piace della giocoleria contemporanea è che non ci sono regole e che anche le leggi di gravità e le equazioni di siteswap possono essere messe in discussione. Vediamo cosa possiamo fare in assenza di gravità, o con il centro di gravità al centro del pattern. Non sono uno scienziato ma penso sia interessante percorrere queste strade. Senza idee originali non esce fuori niente di nuovo. Mi piace rompere le regole, così ultimamente ho messo su una routine per due palline, ma continuo a praticare number juggling, ad allenarmi alle 6 e 7 clave e alle 11 palline.
Mi chiedono sempre perché uso bean bag. Perché mi piace fare prese stack di tre bean bag una sull’altra! Alcuni dicono che usare bean bag è un po’ imbrogliare. Non capiscono che per ogni tipo di trick che ti interessa ci sono degli attrezzi che funzionano meglio. Nessuno ti chiederebbe di fare number juggling con le clave usando le fat head. Le bean bag sono più difficili da lanciare, ma si afferrano meglio e quando cadono non rotolano via come dannate. So usare le stage ball, ma se voglio spingere oltre i miei limiti ho bisogno di attrezzi adatti.
Mi piace anche inventare nuovi giochi da tavolo. Alle convention britanniche ci sono molti appassionati, e la sala giochi è molto più grande della palestra per allenarsi (scherzo!!). Penso che le competizioni e i giochi dovrebbero rendere più accessibile la pratica e non il contrario, così ho cominciato a lavorare anche sui possibili giochi di juggling. Team Combat è uno di questi. Due squadre che si affrontano nel gioco del Combat, una idea che non è mia, ma che mi piace promuovere, sperando che alle prossime EJC ci sia un torneo di Team Combat. Combat è il più popolare dei giochi dei giocolieri, è parte della nostra cultura, tutti i giocolieri lo hanno provato e la natura allegra di questo gioco spinge tutti a praticarlo. Stiamo cercando la formula giusta, abbiamo provato con le palline, due contro due, tre contro tre. Vedere questo tipo di competizioni avvicinerebbe anche molti altri al juggling. Puoi imparare tre clave e partecipare al combat in pochissimo tempo, per partecipare invece ad una competizione di 5 palline ti ci vogliono mesi di tempo e d’impegno. Si parla molto del juggling come sport, ma credo che debba essere proposto solo a livello di team e di gioco, non di performance tecnica, che diventerebbe presto noiosa.
Un’ultima considerazione: sentitevi liberi di contrariare tutto quello che ho detto; tra tre mesi potrei dire esattamente l’opposto!
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