Roma 2 – 28 settembre 2003
Seconda edizione di questo appuntamento di fine estate di tutto rilievo per il pubblico romano e gli appassionati di circo-teatro. A Giorgio Barberio Corsetti, alla sua compagnia Fattore K e all’Amministrazione della Capitale va il merito e i complimenti per un lavoro di qualità, in questo prezioso gioco di sponda con il Festival di Brescia, che amplifica la portata di un genere sempre più seguito e apprezzato dal pubblico e dalla critica italiana. La programmazione di quest’anno ha offerto con tre deliziosi spettacoli (e un happening con proiezione video) un interessante spaccato sui differenti esiti e le possibili interpretazioni di una forma espressiva che continua a catalizzare il lavoro di artisti provenienti dal teatro, dalla danza e dalle arti circensi.
fattore_k@virgilio.it www.festivalmetamorfosi.it
<typohead type="1">DI ANIMALI, UOMINI E DEI</typohead>
compagnia FATTORE K / LES COLPORTEURS
regia Giorgio Barberio Corsetti
L’affascinante trasposizione della mitologia classica nell’estetica del circo-teatro, da tempo terreno di fertile ricerca di Barberio Corsetti, ci propone quest’anno, nella suggestiva cornice di Villa Borghese, le alterne ed appassionanti vicende di Minerva, Cerere, Aracne, Erisictone ed altre figure mitologiche, fornendo lo spunto per un felice matrimonio dei testi classici di Ovidio con gli interpreti contemporanei delle arti circensi e del teatro. Cast di tutto rispetto, scenografie di grande impatto, mescolanza di antico e moderno, ora tragedia ora parodia, tutto contribuisce alla buona riuscita di questo cocktail dalle proporzioni auree e dal gusto originale. Nelle parole dello stesso regista ritroviamo le suggestioni di questo interessante concept, una delle rare produzioni italiane in progress di circo-teatro dal respiro lungo e con lo sguardo proiettato verso la scena internazionale, cui auguriamo ancora infinite e sorprendenti trasformazioni. Pareti a picco da cui i corpi di semidei si lanciano nel vuoto, voli, attraversamenti. Danze, corse di cavalli selvaggi. E poi trasformazioni per punizioni, per difesa, per desiderio di pace, il corpo trasmuta lentamente, precisamente, prende un’altra forma, ma dentro la sostanza, la psiche è la stessa. Colori, chiazze, forme, gambe, zampe, artigli, ali, piume, pelame, spuntano al gesto del dio, inesorabilmente. Il gesto lavora la carne, la modella e crea un nuovo essere, una matrice per una nuova specie…storie di colpe degli dei, che poi danno il via ad infinite avventure.
Giorgio Barberio Corsetti, diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, fonda nel 1976 la sua prima compagnia, La Gaia Scienza, che scioglierà nel 1984 per dar vita a quella che diventerà poi nel 2001 Fattore K. La sperimentazione dell’uso del video nella drammaturgia teatrale, insieme alla rilettura e la riscrittura teatrale delle opere di Kafka è uno dei tratti caratteristici del suo teatro. Nel 1999 incontra l’opera, dirigendo Maria di Rohan di Donizetti al Teatro La Fenice di Venezia, e diventa direttore artistico del Settore Teatro della Biennale di Venezia, dove debutta nel 2002 con Le Metamorfosi, che darà anche il titolo alla rassegna romana da lui diretta.
Allievo della scuola di Annie Fratellini, Antoine Rigot incontra Agathe Olivier nel 1979 (duo sul filo medaglia d’argento al Festival Mondial du Cirque de Demain). In seguito si uniscono al Circo Roncalli (1983-84) e nell’85 vengono contattati da Guy Laliberté per creare un “nuovo” circo, il Cirque du Soleil. L’incontro con il teatro avviene con un’edizione “sul filo” de l’Histoire du soldat di Stravinski/Ramuz, Nel 1990 partecipano alla fondazione della Volière Dromesko per fondare poi la compagnia Les Colporteurs, collettivo di artisti di circo, danza contemporanea, teatro. Lazlo Hudi li raggiunge e insieme creano Filao, uno degli spettacoli fondanti della nuova era del circo francese. Dal 2001 collaborano con Giorgio Barberio Corsetti al progetto Metamorfosi, continuando a lavorare su proprie nuove creazioni. A Les Colporteurs appartengono anche Sophie Kantorowitz e Xavier Martin, che hanno condiviso la storia e l’esperienza della compagnia.
BASCULE
compagnia ANOMALIE
regia Vincent Gomez e Christian Lucas
Dopo averli conosciuti alla Biennale di Venezia nel 2000 rivediamo in Italia la compagnia Anomalie, che replicano lo spettacolo presentato a Brescia quest’estate, strizzando ancora una volta l’occhio al gusto e all’entusiasmo di quelle generazioni che in questi anni sono attratti da una nuova estetica delle arti circensi. Nove artisti, per un turbinio di personaggi e suggestioni, alternano momenti di ottimo spessore tecnico a gag dall’irresistibile humor. Un ritmo sostenuto e un’energia che solo una compagnia numerosa ed esperta, strictly under 30 e proveniente dalla migliore scuola di arti circensi francese può permettersi di sostenere e regalare al pubblico. Inediti passing dal trapezio, contorsionismo, giocoleria di forza, acrobatica sono solo alcuni degli ingredienti circensi, mentre al centro della scena compare ciclicamente la bascula, trampolino di proposizioni aeree, fermi immagine di una pellicola che scorre veloce, di un’arte che desidera ali per volare. Ma Bascule è anche creazione scenografica, musica, costumi, intelligenti trovate, come quella delle gambe-manichino, che creano sorprendenti illusioni. Uno sguardo fantasioso e burlesco, sul rapporto tra circo e quotidianità, tra prodezza e banalità, tra realtà e finzione.
Anomalie, creata nel 1995 da alcuni studenti del Centre National des Arts du Cirque, è una delle compagnie che più hanno illuminato negli ultimi anni il paesaggio del circo contemporaneo: dal riuscitissimo “Le Cri du Caméléon” del coreografo ungherese Josef Nadj (più di 300 repliche in Francia), che mescola armoniosamente danza e acrobatica in un universo assurdo che evoca Kafka e il teatro di Kantor, passando per “Et apres on verra bien” diretto da Guy Allocherie e Laurent Letourneur, per arrivare a “Bascule”, la tribù Anomalie usa tutte le tecniche del circo per esprimere al massimo il valore della differenza e della solidarietà.
BAISER LES ANGES ET TENTER LE DIABLE
Compagnia CARPE DIEM
Idea originale, scultura scenografica, autrice e interprete: Marie-Anne Michel
Ci vuole del coraggio per presentarsi in scena da sola, per un’ora e senza l’ausilio della parola, a saziare il desiderio di un pubblico assetato di emozioni nuove. Eppure l’infaticabile ed eclettica Marie-Anne Michel, forte del suo talento e della sua voglia di comunicare, riesce con danza, acrobatica, mimo, canto, musica, oggetti e scenografia a trascinarci nel suo immaginario, sempre attenti e pronti a seguirla. Gli originali elementi scenografici (una pertica, una struttura mobile, un busto, dell’incenso, delle scarpe, una fisarmonica ed altro ancora) vengono animati e si rincorrono in una serie di rimandi, dipanando un filo conduttore le cui estremità non vengono rivelate, suggerendo il ribollire di un lavoro in progress e non circoscritto.
“Questo lavoro va oltre il desiderio, è una necessità; perché ciò che non può essere danzato sulla punta delle labbra urla in fondo all’anima. La scultura è la mia casa, la mia capanna; rappresenta la vita che oscilla e che mi spinge, la nostra terra che non gira proprio in tondo. Una casa di ferro, una casa di carne, far danzare le case!! Quanti siamo nella mia pelle? Partorisco le mie follie sotto gli occhi dell’antenata, la vecchia, quella che sa… Mi ritrovo quando sono intera. Tutto si gioca fra la vita e la morte, queste due inseparabili… Io le porto, io le danzo ricercando la mia pelle dell’anima. Un’alchimia di virtuosismi, fragilità, paure, umorismo, tenerezza, amore, assurdo”.
Diplomatasi in educazione fisica, allenatrice ed arbitro di boxe, Marie-Anne Michel frequenta tra il 1992 e il 1998 le tre più importanti scuole di circo in Francia: la scuola Annie Fratellini, la scuola Rosny sous Bois e il Cnac di Chalôns, dove si diploma nel 1998. Oltre a lavorare con diversi artisti e gruppi di nouveau cirque (Gilles Defacques, Comp. Anomalie, Comp. Cirque Désaccordé, etc.) Marie-Anne Michel partecipa ai laboratori e agli spettacoli di numerosi coreografi. Nel 2000 fonda la sua compagnia Carpe Diem.