Il nouveau cirque, il mondo delle clavette e delle palline entra a “La Sapienza” grazie al “Laboratorio teorico-pratico di Giocoleria” organizzato il 22 e 25 marzo scorso dal dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo (DASS) in collaborazione con il Centro Teatro Ateneo del prof. Ferruccio Marotti. Leonardo Angelini, dottorando di ricerca, esperto di giocoleria ed ideatore del laboratorio, ci racconta questa esperienza
Mi sono avvicinato alla giocoleria studiando Storia del Teatro a La Sapienza. In seguito mi sono recato alla convention di Cesenatico, nel 2000, a fare ricerca sul campo, a parlare con i giocolieri e… ad imparare a giocolare con le tre palline, terminando il corso di laurea con una tesi su “Giocoleria e Teatro di Strada”.
Ora sono un dottorando di ricerca e la mia tesi è centrata sull’applicazione delle nuove tecnologie digitali alla giocoleria, cercando di dimostrare, per esempio, che con le nuove tecnologie di ripresa digitali riusciremo finalmente a raccogliere materiale audiovisivo sui giocolieri e a costituire un archivio senza affrontare grossi investimenti. Un altro aspetto sul quale sto lavorando riguarda le implicazioni neurologiche legate alla giocoleria. Quando saranno perfezionate macchine per gli elettroencefalogrammi che possano evidenziare ed analizzare le attività cerebrali mentre il corpo umano è in movimento, il loro utilizzo sui giocolieri potrebbe rivelare sorprendenti connessioni tra la pratica della giocoleria e la sollecitazione dell’emisfero destro del cervello. I neurologi, allora, potranno pensare alla giocoleria come ad una possibile terapia. La mia ricerca è inoltre volta a legittimare la giocoleria come una vera e propria tecnica teatrale. Perché non iniziare a “usare” la giocoleria come una delle tecniche a disposizione di un attore o un regista? Occupandomi anche di regia teatrale, amo “giocolare” nel training con gli attori, fare esercizi con una, due e tre palline.
Il laboratorio era rivolto agli studenti del Dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo e dava diritto ad 1 credito formativo, necessario per poi sostenere gli esami.
Ogni incontro ha combinato momenti teorici con esercitazioni pratiche e l’intero laboratorio è stato interamente filmato per consentire un feedback immediato. Il primo giorno abbiamo illustrato a grandi linee la storia della giocoleria, poi siamo passati alla fase pratica. Gli studenti erano tutti dei neofiti, ma dopo un po’ di riscaldamento e graduali esercizi con una o due palline, alla fine delle quattro ore tutti gli allievi avevano appreso la cascata con tre palline. Il secondo giorno abbiamo parlato delle valenze sociali della giocoleria, come le convention e il lavoro di Miloud Oukili a Bucarest. Poi Ilaria Arbarello (specializzanda in neuropsichiatria infantile, dottor-clown e giocoliera, preziosissima amica che mi ha aiutato sia nella teoria che nella pratica) ha messo in luce le stimolazioni neurologiche dell’emisfero destro del cervello legate a questo tipo d’attività motoria. Infine siamo tornati alla pratica, cercando di definire meglio la cascata e introducendo altri trick. Alla fine della giornata due giocolieri, Andrea Governatori ed Antonio Colucci, oltre ad esibirsi con palline e clave, hanno raccontato la loro esperienza, il loro essere giocolieri.
“La Sapienza” è la prima università in Italia a proporre un laboratorio di questo tipo, raccogliendo e promuovendo l’interesse che il mondo del teatro manifesta verso le tecniche circensi. Questo evento si è rivelato subito una notizia molto forte e giornali, radio e televisioni, tra cui la rubrica “Costume e Società” del TG2, si sono interessati all’evento. Speriamo di poter dare un seguito a questa iniziativa il prossimo anno!
leonardo.angelini@uniroma1.it