ALESSANDRO PALLINO
Mi chiamo Alessandro, in arte "Pallino". Anni fa suonavo e non me ne fregava niente della giocoleria. Non avendo niente da fare andai a Londra per imparare l'inglese, classico da ragazzo italiano. Lì dividevo la casa con un ragazzo che era giocoliere, ed anche molto bravo. Una sera lo vidi in casa allenarsi con le 5 palline e rimasi flashato. Mi regalò le tre palline e da solo imparai le prime figure. Ero così entusiasta che rimanevo spesso in casa, allenandomi per ore ed ore con la musica a palla; la cascata e un paio di variazioni, niente di speciale, ma ero completamente andato. Poi nel 93 tornai a Milano, ritrovandomi senza nessuno da cui apprendere altri tricks.
Incontrai però un mio vecchio amico e insieme cominciammo a fare spettacoli come mangiafuoco e ad interessarci di giocoleria. Già alla convention di Grenoble eravamo un gruppetto di una decina di noi. Nel frattempo era nato il Torchiera, così decidemmo di incontrarci lì una volta a settimana per allenarci. Per il primo anno rimanemmo in quattro o cinque, poi, dopo Torino, il boom. Avevamo deciso di non fare corsi, anche perché eravamo in pochi e nessuno poteva insegnare, e poi chi sapeva di più insegnava agli altri. Un approccio spontaneo che però ha funzionato perché adesso la gente viene e tutti imparano. Senza togliere niente ai corsi che si fanno in giro, perché sono anch'essi utilissimi.
Presto partiranno altri due appuntamenti settimanali in un altro centro sociale, il Blunk, ogni mercoledì e giovedì. Al Torchiera abbiamo già organizzato spettacoli teatrali e rassegne con un bel palco, motivando chi ancora non ha intrapreso a carriera artistica ad esibirsi. Saltimbanchi Off, la rassegna che abbiamo organizzato l'anno scorso verrà organizzata anche quest'anno. Ci piace l'idea, pur lavorando tanto all'esterno, che la rassegna si faccia qui al Torchiera, luogo da dove abbiamo cominciato la nostra esperienza.
JUGGLING E CENTRI SOCIALI?
Quando dici Torchiera a Milano molti l'associano subito con i giocolieri. Certamente poi, all'interno del movimento politico dei centri sociali, la giocoleria al Torchiera si tinge anche di connotazioni e valenze politiche nel modo di presentarsi al pubblico. Non si andava più alle manifestazioni con gli striscioni ma con le clave e i monocicli. E' molto bello, e in momenti di tensione mettersi a giocare davanti ad uno schieramento di celerini con casco e scudo ha il suo effetto! Ultimamente il Torchiera era sotto sgombero. Abbiamo allora organizzato un presidio al Comune, coinvolgendo Dario Fo, Franca Rame, Gianna Nannini, per mediare con le autorità. C'erano tantissimi giocolieri, e non solo quelli che stanno al Torchiera; la Banda degli Ottoni insieme ad altri musicisti, erano in cinquanta; dieci trampolieri, monocicli, giraffe, un vero pandemonio. Abbiamo ottenuto una tregua. Di fronte a manifestazioni così festose rimangono un pò titubanti e non sanno come prenderla, dal momento che non possono sgombrarci etichettandoci come brutti e cattivi.
Il mio attrezzo preferito sono le clave e un po' tutti qui a Milano sono in fissa con il passing. Mi piace anche molto il monociclo e ultimamente sto provando cose nuove tipo lo spinning, i cigar boxes, il cappello. La giocoleria è un pretesto per fare altre cose, dalla danza, al teatro, allo sport è questo uno dei punti di forza del juggling.
Il mio sogno nel cassetto? Mi piacerebbe molto partire tutti insieme la Banda degli Ottoni e noi giocolieri e fare il giro del mondo.
CLAUDIO CREMONESI
Mi chiamo Claudio Cremonesi e ho iniziato dieci anni fa, col Teatro dei Capovolti, che gestiva uno chapitò molto bello qui a Milano, al cui interno si faceva acrobatica e giocoleria.
Un tendone da circo che era stato montato in piazzale Cuoco, in periferia ed è durato fino a che è durato perché era difficile da mantenere. Ma già da bambino, insieme ad un mio amico d'infanzia, non so da dove ci sia uscito, ma le tre palline le facevamo già girare. Poi non abbiamo continuato perchè ero fissato con l'acrobatica. Da allora faccio spettacoli, prima in gruppo coi Salterillos, mitico gruppo milanese con Walter Zucchi, grande maestro di acrobatica. Lui era un po’ il leader di questa formazione e per strada si faceva uno spettacolo strano con trampolino elastico, materassone e un sacco di salti, siamo nell'87/88 ed erano pochissimi i giocolieri a Milano. Ricordo le prime clave che mi aveva portato un mio amico dalla Germania, tre tocchi pesantissimI. L'abc della giocoleria già la sapevamo al tempo dei Salterillos, tutto appreso in modo molto istintivo, e non ti dico quanto lavoro abbiamo dovuto fare dopo per correggere tutte le cazzate che avevamo impostato male in quei primi tempi. Poi ci siamo riuniti quattro gatti in Torchiera per allenarci e la cosa è esplosa da sola, crescendo gradualmente. A Milano siamo rovinati; gli spazi non ti vengono concessi, così posti come il Torchiera, sebbene diventi stretto, rimangono sempre troppo preziosi. Da qui tutta la mobilitazione sotto la minaccia dello sgombero. Qui al Torchiera c'è musica, c'è giocoleria, se qualcuno passa sicuramente si ferma, un posto del genere è fondamentale. E' stato anche molto bello il modo in cui questa conoscenza è stata trasmessa, molto informale, molto circense, spontaneamente. Nel giro di uno, due anni è nata una realtà.
La giocoleria è sicuramente un tesoro. In un sacco di frangenti le tre palline ti salvano dall'esagerazione, dal ricovero. Mi sono capitati un paio di momenti in cui gli ho detto "meno male che ci siete voi" ! Mi piace molto contaminare, in ogni spettacolo che faccio c'è anche poesia, invenzioni, mi piace la provocazione, e in quel senso non mi definisco un giocoliere. E' un lavoro bellissimo perché puoi farci entrare di tutto, mi piace leggere, studiare le cose che mi incuriosiscono, costruire le cose con le mani, il fatto che nessuno possa comandarti ma al tempo stesso imparare a comandare te stesso, cercare una disciplina. Diventa difficile quando ti svegli la mattina e nessuno ti dice cosa devi fare. I maestri si incontrano, ognuno incontra i suoi, per me Walter Zucchi è stato un maestro per l'acrobatica, ma anche per lo spettacolo. Mago Barnaba, qui c'è un sacco di gente che ti permette anche di lavorare con loro, dandoti la possibilità e la fiducia per farlo, anche rischiando un minimo, perché tu non hai grande esperienza. Cominciare a fare spettacoli dipende molto da queste persone, magari fai trenta secondi di numero e ti sembrano tantissimi.
Faccio spettacoli dall'88, ma per me è stato importante quando sono riuscito a fare uno spettacolo tutto mio, nel 94, che continua a tenermi compagnia, arricchendosi e permettendomi di sopravvivere, di sperimentare. Adesso è un bel momento perché stiamo lavorando in gruppo, autoprodotti ed è una scommessa, è quasi un lusso e sono molto orgoglioso di questo. Qualche mattina mi sveglio e mi dico, ma veramente è così?
MAGO BARNABA
Ho cominciato divertendomi e poi è diventato un lavoro. Nell'83 ero a Parigi a scuola di teatro, dove mi sono formato. Quando sono tornato qui a Milano conoscevo solo rivoluzionari e sindacalisti. Dopo tre anni di riflessione mi sono licenziato e mi sono iscritto all'Arsenale, scuola di teatro, cercando qualche lavoro part-time all'inizio, tipo imbianchino, fino a poi dedicarmi completamente agli spettacoli.
Ho imparato le tre palline e le tre clave ma non è che sono un giocoliere, sono un parlatore. Fino ad un certo punto eravamo noi a trascinare, poi tre anni fa Pallino mi invitò ad uno spettacolo che facevano per ricostruire il tetto del Torchiera. Sono stato trascinato qua dentro senza accorgermene, perchè la cascina funziona come un catalizzatore. C'è qualcosa che attira un pò tutti, così io che sono un vecchietto mi trovo con ragazzi giovanissimi. Sono un po’ il papà dei giocolieri di Torchiera, ma non in quanto giocoliere, perché sono io ad imparare da loro. Da questo tipo di frequentazione e collaborazione è nata una cosa interessante: il gruppo dei Saltimpunk, con musica punk revival anni 60, con inserti di spettacoli anche di giocoleria.
La presenza e la caratteristica del Torchiera è che qui si produce spettacolo, perchè qui si ritrovano i giocolieri e la Banda degli Ottoni, si fa cabaret, clownerie, teatro di strada in generale, ed è un luogo aperto nel senso che chi vuole viene qui e può fare, basta chiedere e per il momento c'è massima disponibilità ed è anche abbastanza gratis. Frequento questo posto da due anni e la partecipazione è in continua crescita anche perchè la cosa è poco strutturata, con i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.
NUOVE GENERAZIONI
Mi chiamo Mario, ho cominciato a giocare due o tre anni fa col diabolo, da solo, con i miei amici. Sapevo che esisteva il Torchiera, ma non c'ero mai venuto, anche perché è lontano da casa mia. Poi una volta, per curiosità ho fatto un salto qui, ho visto l'ambiente e sono tornato. Al Torchiera puoi anche partecipare attivamente, oltre ad essere un giocoliere che viene qui in palestra ad imparare. L'atmosfera è molto bella. Con tante attività che possono contaminare i tuoi spettacoli futuri. Mi sembra di aver fatto dei grossi progressi. La settimana scorsa ho fatto la mia prima esibizione in strada, un numero di contact, e mi è piaciuto.
Da piccola ero imbastita che volevo fare la contorsionista, infatti ieri ho provato a fare una cosa, su un pezzo di cemento e mi sono ribaltata. Il circo ce l'ho nel cuore da quando ero piccola. Ci sono stata una volta sola nella mia vita, e clown mi facevano ghignare fino alle lacrime. E mi piace divertire, divertirmi. Mi piace quando una palla, come nel contact, si fonde col tuo corpo, o come con gli altri attrezzi arrivi fino a litigarci. Da un anno mezzo pratico un po’ di tutto. Ancora non ho scoperto quale attrezzo mi piaccia di più. La prima volta ho cominciato al Parco, dove tra gli altri ho incontrato Jochen, che mi ha insegnato un sacco di cose e che stimo di brutto. Sono stata l'anno scorso a S. Giovanni, era la mia prima convention e mi ha molto motivata.
Mi chiamo Roberto e la passione del juggling me l'ha trasmessa un ragazzo di Firenze, dove ogni angolo di strada è un potenziale luogo di esibizione. Ho cominciato a costruirmi le palline, fino poi a comprare gli attrezzi che non potevo costruire, tipo le clave. Mi sono iscritto al Teatro Fontana, forse uno dei pochi posti a Milano dove si tengono corsi di giocoleria. Quando ho cominciato teneva il corso Claudio Cremonesi, mentre Paolo faceva acrobatica. Dopodiché è saltato fuori il Torchiera dove si poteva incontrare tutti i giocolieri di Milano. Un posto dove poter giocare e dove poter imparare, perché sono comunque tutti disponibili, e dove anche se stai fermo assimili ugualmente guardando gli altri.
Lo pratico da due anni e mi accorgo che, anche se non diventa la tua professione, funziona benissimo come valvola di sfogo, ed il piacere che ti danno anche i piccoli progressi ti gratificano come il grande artista di circo.
Per maggiori informazioni :
CASCINA AUTOGESTITA TORCHIERA - P.zale Cimitero Maggiore, 18 - 20100 MILANo
tel 02 3088896 - fax 02 38008614 (all'attenzione di Pallino)