FONDAZIONE THEODORA E DOTTORI CLOWN
INTERVISTA A RODRIGO MORGANTI E CECILIA MARAVIGLIA. DREAM-DOCTOR, DI COSA SI TRATTA?
I clown-dottori della Fondazione Thèodora, nata in Svizzera nel 1993 da una idea di Andrè e Jean Poulie, sono impegnati nei reparti dei Pediatria in numerosi ospedali di tutto il mondo. L'idea consiste nel portare dei finti dottori vestiti da clown, cosiddetti clown-dottori, o dottori-sogno, a visitare settimanalmente bambini malati. Ognuno di noi ha con sè una valigia piena di sorprese, trucchi e magie. A volte usiamo strumenti del mondo sanitario, come siringhe e stetoscopi, in modo fantastico. Altre volte sono strumenti fantastici, come il flessibile con doccia, ad essere usato. La visita consiste nel trascorrere con il paziente, dai cinque ai quindici minuti, dipende dalle contingenze. Si improvvisa di tutto, ricorrendo alla magia, alla giocoleria, alle gags, pur di portare un "sorriso".
Chi sono stati i fondatori?
Il nome della Fondazione è quello della madre dei due fondatori, morta di tumore, in memoria della quale i figli avevano deciso di realizzare un progetto umanitario. Avendo conosciuto negli USA il Big Apple Circus di Michael Christense, già fondatore di un'asssociazione che lavorarva negli ospedali americani, Andrè e Jean Poulie decisero di portare quest'idea in Svizzera, dove oggi ci sono 26 clown che coprono tutti gli ospedali del paese.
In Italia siamo per ora in tre: il Dottore Strettoscopio (Rodrigo Morganti), il Dottor Balù (Marcello Izar) e la Dottoressa Pulsatilla (Cecilia Maraviglia). Lavoriamo a Milano dal 1995 all'Istituto dei Tumori, e al S.Gerardo di Monza, dove la maggiorparte sono bambini leucemici, dal 1996. Ad agosto di quest'anno abbiamo cominciato al Sacco, dove ci sono le malattie infettive, tipo AIDS, etc, e presto cominceremo anche al Gaslini di Genova.
CHI PAGA I COSTI DI QUESTO SERVIZIO?
Riconosciuta cone fondazione di pubblica utilità, la Fondazione Thèodora svolge gratuitamente la propria attività negli ospedali. Il suo finanzaiamento è assicurato dal contributo di promotori, sponsor o donazioni di privati citadini. La Fondazione non percepisce alcun sussidio dagli ospedali o dalle autorità statali. Tutte le spese amministrative a proprio carico sono sostenute da partner privati.Dopo essere apparsi a Costanzo, una nota ditta di giocattoli ci ha donato un bel pò di soldi. In Svizzera c'è UBS che è uno sponsor fortissimo. Ma la nostra ricerca continua, perchè vogliamo che il servizio non sottragga agli ospedali finanziamenti che possano invece essere investiti nella ricerca, soprattutto per molte di queste malattie che ancora non hanno dei rimedi.
ESISTONO ALTRE ESPERIENZE DEL GENERE?
Recentemente, con il film di Patch Adams, c'è stata molta pubblicità per questo genere di esperienze. Ma Adams, che è un dottore, ha una metodolgia diversa dalla nostra. Quello che lui fa in America è fantastico. Noi invece interveniamo in una struttura che già esiste e non mettiamo in discussione le terapie, le gerarchie, la Sanità, etc. Non essendo dottori non possiamo intervenire in materia di trattamenti sanitari. Rispettiamo ogni ruolo, ma crediamo nel lavoro d'equipe, nel sentirci parte di un sistema, per il quale la risata può rappresentare un momento di profonda collaborazione.
CON QUALI CRITERI VENGONO FORMATI I CLOWN-DOTTORI?
Noi artisti professionisti riceviamo un incarico dalla Fondazione sulla base di un contratto di collaborazione molto rigoroso. Visitiamo così i nostri piccoli pazienti, dopo aver seguito, oltre alla formazione teorica anche un tirocinio pratico, prima negli ospedali svizzeri e poi in quelli italiani. Seguiamo inoltre regolarmente seminari ed incontri trimestrali, organizzati dalla Fondazione, in cui vengono perfezionate le nostre tecniche, affinata la nostra sensibilità, e migliorata la nostra cocoscenza nel campo della psicologia infantile. Siamo anche tenuti a rispettare un'igiene irreprensibile sia per quanto riguarda la nostra persona, che la disinfezione dei nostri vestiti, delle nostre mani e di tutto il materiale utilizzato all'interno dell'ospedale. Durante seminari specifici riceviamo anche informazioni riguardo all'organizzazione degli ospedali in cui lavoriamo.
ESISTE UNO STANDARD INTERNAZIONALE?
La Fondazione, oltre che in Svizzera e in Italia, lavora anche in Inghilterra, con due clown veramente bravi, uno dei quali è nel progetto perchè suo figlio si era ammalato di leucemia. Siamo inoltre a Soweto, in Sud Africa, in Turchia, in Bielorussia e a Hong Kong.
L'approccio è più o meno simile in tutti i Paesi. Fai conto che negli altri Paesi, tipo Bielorussia, gli ospedali stanno messi malissimo e non hanno una lira. L'idea del clown dottore è sempre la stessa, ma poi in ogni Paese ci sono grosse differenze culturali, il che rende ancora più affascinante questo lavoro. Mi affascina dover andare in Spagna a formare tre clown dottori, di lavorare in paesi con culture diverse, cercando di dare uno standard internazionale alla figura del clown dottore, considerando che le barriere linguistiche non sono molto facili da aggirare.
PIU' CLOWN O PIU' "DOTTORI"?
Essere clown-dottore non significa solo portare buon umore, allegria e risate, ma imparare ad ascoltare se stessi e la situazione in cui si lavora, per capire quando è il momento giusto per portare qualcuno a ridere di gusto, altri a sorridere ed altri ancora a godersi un respiro più lungo e profondo. Per questo si chiede sempre prima ai pazienti se desiderano o meno la visita del clown-dottore. Forse chi incontriamo quel giorno ha un umore migliore del nostro. Così la giornata, e più in generale il repertorio, si arricchisce anche di battute create dagli altri. In ciò si manifesta la forza dell'ironia, che non è solo nostra, può essere di tutti, e a tutti viene restituita. Forse chi incontriamo invece ha quel giorno pensieri tristi. Noi partiamo da lì, e sosteniamo un pò quello stato, finchè non si crea un'alleanza, una atmosfera di solidarietà, che ci permette di portare in luoghi meno neri anche quell'umore.
Tutti noi abbiamo un nome e un cartoncino con la foto, che possiamo lasciare in ricordo al bambino
La fascia d'età dei pazienti può variare dai pochi mesi fino ai 24 anni. Così a volte ti trovi anche di fronte a gente che ha quasi la tua età, e non sei il pagliaccio che deve far ridere a tutti i costi, ma piuttosto un amico, un collegamento con l'esterno. Molte volte incontri gente che magari viene dalla Sicilia e deve rimanere tre, quattro mesi a Milano, per sottoporre i propri bambini a trattamenti specialistici, ed è difficile che accettino che arrivi lì uno che fa il cretino.
Io parlo molto dele mie esperienze, della mia vita, trasformandola un pò con il mio personaggio, che è quello del Dottore Strettoscopio. Con i bambini piccoli a volte invece te li devi conquistare a lungo termine. Le prime volte magari non ti accettano, si spaventano, perchè sei comunque vestito di bianco, come i dottori, anche se questo viene fatto per fargli passare il timore che per loro incute un camice bianco. Inoltre sei anche truccato, il che a volte può spaventare.
Devi trovare un clown che non si impressioni in queste situazioni, ti mostrano le cicatrici, molte volte abbiamo seguito persone fino quasi alla fine, quasi in coma, e sono comunque loro a richiedere la visita del clown dottore. L'importante è che sia una volta a settimana e sempre nello stesso giorno, così i bambini si tirano su in quel giorno, un pò come facevo da piccolo quando nonj mi sentivo bene il sabato, nma andavo a scuola lo stesso per non mettermi a letto e poter uscire la sera, mentre se il lunedì avevo qualche decimo di febbre cercavo sempre di non andare a scuola. E' una reazione comune.
COME SEI RIUSCITO A CONIUGARE LE TUE CAPACITA' DI GIOCOLIERE IN QUESTO CONTESTO?
Per me il juggling è stato importantissimo in questa esperienza. Quando ho cominciato ad andare in ospedale ero ai miei pèrimi anni di giocoleria e quindi cercavo di metterci tutto ciò che sapevo. Per il mio personaggio, il Dottor Strettoscopio, è una cosa importantissima perchè fa parte di me. Uso spesso tre palline bianche, che rappresentano i globuli bianchi, cercando di colegarmi a quando i bambini sono in isolamento con carenza di globuli bianchi. In modo anche da dargli uno stimolo su alcune cose di cui sentono parlare molto. E' importante, ma non puoi usarlo con tutti. Per i bambini piccoli infatti i movimenti devono essere lenti, puoi anche introdurre elementi di giocoleria, ma senza fare forzature. Ultimamente punto molto su una marionetta che si chianma Clemente, un coniglietto, che aiuta molto con i bambini piccoli. Puoi usare la giocoleria un pò con tutti, e poi parlare, improvvisare, cercando un punto di contatto.
COME REAGISCONO I BAMIBINI E I LORO GENITORI?
Quando sei lì devi intervenire molto sinceramente, con il cuore quasi in mano. Sono persone molto sensibili e si accorgono quando stai raccontando frottole o quando dici qualcosa che non senti. Così porto le mie esperienze vere, magari faccio il Fantozzi della situazione, ma in modo sincero, così che dopo loro si fidano di te. La cosa più importante è conquistare la loro fiducia. Soprattutto le persone adulte avvertono quando si sta avvicinando la loro ora e se tu non sei sincero non caverai mai niente da loro. Sono anche stufi di gente che continua a fingere, che non gli vuol dire quali sono i loro problemi, ci sono bambini a cui i genitori non dicono che hanno un tumore, ma che si ritrovano ricoverati all'Istituto per i Tumori! Devo ammettere che c'è un forte supporto da parte del personale medico e non. Essendo un ospedale un pò atipico, per la gravità degli ammalati, il personale è molto motivato, per cui si discute spesso con assistenti sociali e noi stessi cerchiamo di intervenire e dare il nostro contributo.
A volte esco anche dal personaggio del clown dottore. Ho accompagnato molta gente a fare il prelievo di midollo e altre cose del genere. Cerchi di essere calmo e di uscire un attimo dal personaggio, per poi riprenderlo al momento opportuno. E la stessa cosa devi fare con i genitori.Arrivando un'ora prima, oppure dopo che hai terminato e ti sei struccato, trovi il momento di parlare con la gente con calma.
Per maggiori informazioni
Fondazione Theodora
via Torino, 2
Milano tel: 02 33104939