Salutato e affettuosamente ringraziato il Comune di S.Giovanni in Persicelo, che ospitando e finanziando in toto le prime due convention nazionali ha dato la possibilità di avviare anche in Italia la consuetudine di un rendez-vous annuale dei giocolieri, eccoci a tirare le somme delle prima convention organizzata, e in parte finanziata, come nella migliore tradizione, “dai giocolieri per i giocolieri”. A Simone, Spino e alle Cavallette vanno i nostri sinceri ringraziamenti per essersi preso l’impegno di organizzare questo evento e per essere riusciti, nonostante tutte le difficoltà, a fornire al popolo dei giocolieri un’accoglienza e una struttura certamente dignitosa. A tutti i partecipanti, alla loro allegria, alla loro passione per la giocoleria e al loro spirito di adattamento, va il ringraziamento per aver riempito di gioia tutti i giorni della convention. Certo i più esigenti avranno lamentato l’insufficienza dei workshop, la mancanza di una palestra dove potersi allenare dopo mezzanotte, la polvere che si respirava nel tendone appena ci si muoveva un po’, la parata dal percorso chilometrico e dagli orari assurdi, il palco del Gran Galà esposto al vento e con le quinte troppo lontane, i moduli per la pre-registrazione che partono con ritardo, il megafonaggio insufficiente, etc.,e a nessuno farà piacere sapere che il bilancio di questa convention si è chiuso in rosso e che gli organizzatori devono pensare a come saldare di tasca propria questi debiti. Ma lamentare questo e non rallegrarsi per tutto il resto, che invece ha funzionato, mi sembra esagerato. E in fondo una convention organizzata “dai giocolieri per i giocolieri” significa soprattutto che chi partecipa deve imparare a dare una mano, a contribuire, a collaborare; non solo segnalare, ma anche proporre di prendersi cura di ciò a cui tiene. Così come chi organizza deve imparare a farsi gruppo, collettivo di lavoro, a delegare e dividersi i compiti, piuttosto che contarsi sulle dita della mano e spremersi come limoni. Siamo ancora lontani dagli standard europei, dove ormai ad organizzare le convention sono gruppi affiatati e allargati di giocolieri, che lavorano insieme a lungo, con molto anticipo sulle scadenze e con un budget di riferimento. Ma abbiamo tutti fiducia in questo movimento che sta crescendo e al neonato Comitato Organizzativo delle Convention Italiane dei Giocolieri, fondato da Bruno Furnari e Jochen Wenz, la nostra redazione formula i migliori auguri affinché riescano a prendersi cura di tutto questo, o si assicurino che qualcuno lo faccia. Così come ci auspichiamo che tutti capiscano l’importanza dell’assemblea dei giocolieri (che si tiene annualmente durante la convention), luogo unico e deputato per decidere, tutti insieme e per alzata di mano, chi è chi e cosa fa dove in materia di convention. L’arrivederci al 2001 è, per la gioia dei giocolieri sotto il 42° parallelo, da qualche parte in provincia di Belluno.
Ce l’abbiamo fatta. siamo riusciti a far viaggiare la convention, una delle idee base che ha fatto nascere sempre più convention in tutto il mondo: far conoscere e divulgare la giocoleria in più posti possibili oltre a dare la possibilità di incontrarsi per scambiare nuove idee, di insegnare ed imparare, di esibirsi e, punto forte della convention italiana, di far festa. Quest’anno è stato molto forte il settore spettacolo. Tutte le sere c’è stato un palco aperto con tante nuove proposte ed anche qualche "workshop" che assomigliava più ad uno spettacolo (per esempio le lezioni giornaliere sullo spettacolo di strada del "capitano"). Forse proprio i workshop hanno bisogno di una piccola spinta nelle prossime edizioni. Riguardo alla festa si può dire che non sia mancata, anzi penso che chi ne abbia avuto voglia si sia divertito alla grande e molti degli ospiti stranieri sono stati attirati più che altro dall’atmosfera familiare che si respira durante il nostro incontro annuale. Sicuramente l'evento è stato preparato con più cura degli anni scorsi, fortunatamente infatti si è cristallizzato un bel gruppo di persone che hanno in comune l'amore per questo bambino di appena tre anni, eppure già così cresciuto. Importante sarà il compito di far crescere insieme e di coordinare sempre meglio questo gruppo organizzatore che si è consolidato: bisognerà imparare a tirare la fune nella stessa direzione, ma siamo sulla buona strada!!! Stiamo già lavorando alla preparazione del raduno nel 2001, a metà di settembre ci sarà il primo sopraluogo ed incontro con le autorità amministrative, potrete seguire tutti gli sviluppi sulla pagina web ufficiale della convention: tramite la quale si potrà comunicare col comitato organizzativo convention@libero.it se avete dei suggerimenti oppure se volete partecipare attivamente all’organizzazione. Tutto sommato si può dire che la 3° convention italiana dei giocolieri sia stata un successo. Grazie a tutti quelli che hanno dato del loro per farla diventare un'esperienza unica!!!
Comitato organizzativo delle convention italiane dei giocolieri
SPINO
La mia storia di organizzatrice comincia nel 97 quando aiutai i ragazzi di Torino ad organizzare la convention europea. Alla convention italiana di S.Giovanni ho conosciuto Simone, che verso fine 99 mi ha chiese se avessi voglia di aiutarlo ad organizzare la convention a Cesenatico. Ci siamo così messi in due al lavoro, mettendo a disposizione le nostre capacità e attitudini, peraltro diverse e complementari tra di loro.
La nostra idea era di preparare le strutture perché i giocolieri le riempissero di attività, workshop, open stage, giochi, etc.. Ci aspettavamo una grande partecipazione, e infatti si calcola che almeno un migliaio di persone siano transitate durante la convention. Un grande aiuto è venuto dalle Cavallette, che hanno organizzato tutto il lavoro della reception. La pre-registrazione è andata abbastanza bene, ma ancora non è molto praticata. Molti poi, che continuano a non capire lo spirito della convention, hanno anche insistito per non pagare tutta la quota alla reception, due per uno e cose del genere. Tutto sommato, e tenendo conto delle molte polemiche e critiche positive e negative, la convention ci è piaciuta, perchè gran parte delle persone che vi ha partecipato si è divertita.
Le difficoltà maggiori, fino al giorno prima, sono state di carattere burocratico. Una volta introdotti al comune da Mantegazza, direttore del teatro di Cesenatico e membro dell''Ente Nazionale Circhi, ce la siamo dovuta vedere noi. Purtroppo nel progetto iniziale presentato al Comune molte delle richieste non erano state specificate in modo chiaro ed esplicito, in termini di strutture, tempi e soldi. Questo ha significato che il comune di Cesenatico ha pagato la SIAE per il galà e in parte per gli open stage, ha messo a disposizione il campeggio, la palestra, il palco per il Gran Galà ma nient’altro. Il tendone, la recinzione, lo spazio per i traders, ed altre spese, anche grosse, sono rimaste a nostro carico. Strutture, luci, sicurezza, tutte cose nelle quali la Gesturist, nostro unico interlocutore, non è stata coinvolta operativamente semplicemente perchè non l'avevamo richiesto per tempo. Per non ritrovarsi nella nostra situazione consiglio ai prossimi organizzatori di consegnare alle amministrazioni la richiesta dettagliata delle strutture e dei finanziamenti non oltre novembre dell'anno precedente. Perchè la nostra esperienza possa essere di aiuto a chi sta organizzando la prossima convention, avevamo pensato di aggiornare il sito della convention nazionale ed inserire tutte le informazioni a nostra disposizione. Compreso il bilancio della convention, che sappiamo si chiuderà in passivo, con me e Simone impegnati a coprirne gli sbilanci.
SPINO
Tel 0338 1195077
ctspinno@hotmail.com
JAY GILLIGAN
Mi piace l'Europa e tutto quello che vi succede, e mi sorprende l'interesse delle persone verso le mie sperimentazioni, come quella del bastone e della pallina. Lavori così partono da un'idea che ti balena nemmeno tu sai quando e perché. Le annoto tutte sul mio notebook, sempre pieno di appunti, e che poi provo a svilupparle.Continuo ad esplorare territori nuovi, e le mie ultime cose sono più radicali, anche la musica è più dura, e devo dire che mi diverto molto di più. Come quando ho lanciato le clave lontano alla fine della performance all’open stage. No, non volevo assolutamente colpire nessuno, era solo un modo di dire che non avevo più bisogno delle clave, che avevo liberato completamente la mia arte. E' un pò un gioco, come un rock show dove il gruppo alla fine distrugge gli strumenti con cui ha suonato.
Mi piace molto questa convention. Mi aspettavo di vedere tanti giocolieri, ma non così tanti e in questo clima così gioioso. La cosa più bella è stata il galà sulla spiaggia con la luna piena lì in alto, il palco sulla sabbia. Per me è stato bellissimo, non facevo spettacoli da molto tempo, ma mi sono davvero divertito. La cosa più terribile era la polvere nel big top! Partecipo a tanti show, così a volte capita che provo i numeri che sto preparando, altre volte improvviso: qui al Galà ho improvvisato un numero con le clave luminose Aero-tech a due colori programmabili, che mi erano state prestate dai produttori. In generale noto che il livello tecnico aumenta dappertutto, ma aumenta al quadrato, nel senso che prima c'era bisogno di più tempo perchè un giocoliere raggiungesse certi livelli. E' come se stesse diventando genetico, si diffonde un atteggiamento mentale diverso nell’approccio verso gli oggetti. Sapere che tutti lo fanno ti aiuta ad affrontare con maggiore slancio le difficoltà e la pratica, di conseguenza i giocolieri sono più aperti a provare cose nuove. (Una intervista a Jay Gilligan è apparsa sul numero 1 di Juggling magazine).-