Giullari Senza Frontiere in Etiopia
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le foto sono di Davide Bozzalla, Gianluca Marra, Natalia Bavar
25 gennaio
L'Etiopia ci accoglie alla grande! dopo 36 ore di permanenza abbiamo gia' fatto spettacolo nell'ospedale pediatrico "Black Leon" di addis per 120 bambini piu' infermieri e parenti! Fare spettacolo a 2400m di altezza costa fatica e anche 5 palline sembrano 10! Abbiamo conosciuto i ragazzi del Fekat Circus che stanno costruesndo la loro nuova palestra di fango...oggi andiamo a fare i mattoni con loro. Qui ci sono 150 orfanotrofi e stiamo avendo un sacco di contatti. La gente e' fantasctica, siamo in comunicazione con il ministero delle politiche giovanili e forse riusciamo ad avere un permesso per lavorare liberamente in strada, diversamente rischiamo l-arresto e un po di prigione....sono vietate le aggregazioni non autorizzate. Mercoledi e giovedi saremo negli orfanotrofi di madre teresa e sabato inizaimo il viaggio verso sud fino ad arrivare dalle tribu della valle del OMO. SIamo a palla...qui ci vorrebbero 6 mesi per fare tutto che bisognerebbe fare.Il livello di poverta' e' altissimo e le strutture sono abbastanza fatiscenti. Questa e' la capitale e ci hanno detto che appena usciamo non c'e veramente piu niente. Siamo al massimo! Il gruppo Giullari e' perfetto! WHAOOOOOO!!!
28 gennaio
La spedizione continua alla grande. In 5 giorni che siamo qui abbiamo gia' fatto 4 spettacoli per orfanotrofi e fissato altre 5 spettacoli quando saremo di passaggio da Addis a fine febbraio per rinnovare i visti. Qui ci sono solo in capitale 189 orfanotrofi e abbiamo una mole di lavoro da fare. Abbiamo conosciuto e fatto spettacolo nelle strutture di Madre Teresa, con 450 bambimi tutti sieropositivi e per 300 bambini handicappati. Emozioni e controsensi sono all'ordine del secondo!
Il gruppo si sta affiatando e siamo pronti per sabato per la grande partenza al sud ... Shashemene, Awassa, Omo valley dove ci sono le tribu'.
Mamma Africa.....
30/6 febbraio - Shashamane
A Shashamane scopriamo un piccolo progetto di Circo con il quale entriamo subito nel vivo del nostro lavoro, una vera bomba! Sono tutti ragazzi giovanissimi, il piu grande ha 20 anni e si allenano sotto un Toucul tra gli alberi di un boschetto. Non hanno molto materiale e basano quasi tutto il loro allenamento sul corpo, sono degli ottimi acrobati e hanno delle coreografie di danza che spaccano! Con loro ci siamo esibiti nella piazza del mercato, una grande emozione per tutti!
Qui siamo stati ospitati e accolti da Lollo e Valentina, ragazzi italiani che lavorano in progetti di cooperazione internazionale per migliorare la qualita’ della vita e ineffetti hanno decisamente migliorato anche la nostra! Bellissimo l’incontro con Aba (Padre) Silvio, un missionario italiano che vive qui da 34 anni costruendo scuole, progetti di recupero minorile (tra cui il Circo!), sceso piu’ volte in piazza a dare scappellotti tra le diverse etnie per evitare che si facessero piu’ male del dovuto. Insomma uno di quei Padri che non e’ facile incontrare... Shahshamane ci e’ rimasta nel cuore, la salutiamo con 6 spettacoli all’attivo e loro ci salutano con qualche migliaia di sorrisi.
7/12 Febbraio - Harba Minch
Ad Harba Minch (40 fontane) ci accoglie la paranoia della Malaria dovuta alla bassa quota e alle inaspettate pioggie: c’e’ chi si doccia con l’autan e chi inizia ad abusare con l’assunzione dell’aglio, ma tra teorie mediche e sarcasmi esoterici, il viaggio continua contando i morsi di zanzare come se fosse una ruolette russa! Incontriamo Renata responsabile del CIAI d’Africa, la quale ci consiglia un villaggetto di nome Chencha a 3400 metri di altitudine. Una esperienza unica anche perche’ per la prima volta siamo senza permessi ne persone che ci presentano. Veniamo bloccati immediatamente dalla polizia e l’arte del raggiro (alimentata da tanti anni di cappello di tutti noi) fa si di inventarci di sana pianta che noi eravamo provvisti di regolare permesso ma che una strana coincidenza quell’oggi l’avevamo dimenticato! La scusa piu’ banale del mondo e l’energia del pubblico ci ha salvato! ci siamo un po ricreduti sulle dure remissioni sulle aggregazioni in strada che tutti ci dicevano.
Degno di nota Harba Minch ci regala la realizzazione del sogno di tutti i Giullari.... incontrare le zebre! Affittiamo una barca che ci porta a vedere coccodrilli e ippopotami e dopo aver respirato in silenzio davanti a bestie di dimensioni camperistiche approdiamo sulla costa territorio delle zebre. Li le incontriamo, passiamo 15 minuti a guardarci e cercare di capire chi siamo. Noi siamo bienchi e neri come loro ma di diversa specie... rimaniamo a contemplarci nel rispetto del silenzio e viviamo un momento difficilmente ripetibile nella vita di ognuno di noi. Il contatto con le zebre ci lascia il sorriso per vari giorni e gli spettacoli assumono uno spessore diverso... siamo tutti degli Zebraman!
12/14 Febbraio - Konso
Konso e’ la cittadina piu’ a sud che visitiamo e si presenta una citta’ con poco da offrire ma ricca di emozioni. Incontriamo casualmente Enrico, romano, che vive in Etiopia da una decina d’anni e da un paio sta costruendo un grande centro culturale. E’ l’uomo giusto nel momento giusto! Ci sentiamo in buone mani e in 2 giorni ci organizza 4 spettacoli indimenticabili. Veniamo trasportati indietro nel tempo in villaggetti corazzati cinquecentenari come quello di Mechelo e Sawgame, iniziamo a respirare un po di storia un po di passato. Qui non hanno mai visto persone bianche solo in rarissime occasioni siamo un po in difficolta’ con le gags durante lo spettacolo, la gente ride ma mai quando c’e’ lo aspettiamo! E’ gente vissuta dispersa sulle montagne da centinaia di anni al ritmo naturale della vita. Si respira un’altra aria, una bella aria di storia dell’evoluzione.
Ultimo giorno a Konso, Enrico ci informa che l’ultimo spettacolo che ci aveva organizzato era nel campo di calcio ed aveva fatto dei volantini per pubblicizzare l’evento. Stanchi e rilassati da un buon pranzo arriva Enrico alle 2 di pomeriggio e ci dice di muoverci che ci stavano tutti aspettando...noi con la nostra flemma saliamo sul cassone del suo Pik-up e un po di vento tra i capalli ci risveglia. Curva a sinistra, curva a destra e davanti a noi si presenta uno stadio di calcio pieno zeppo di persone in delirio! Quasi tutti noi infartiamo! nessuno se lo aspettava, e senza rendercene conto ci troviamo al centro del campo davanti a 4000 persone piu’ di mezzo paese, solo per noi.
Ritorna in noi lo spirito delle zebre e iniziamo a correre a destra e sinistra cercando di coprire i 70 metri di spazio scenico! La nostra energia e’ alle stelle e il pubblico e’ in delirio!
Salutiamo cosi il punto piu a sud del nostro viaggio e risaliamo a Shashamane per una sosta spettacolo da Aba Silvio, rientriamo ad Addis Abeba con 19 spettacoli in 22 giorni per piu’ di 10000 persone. Viva I Giullari...VIVA
20-24 febbraio - Addis Abeba
Rientriamo ad Addis assaporando il gusto dell’Africa. Iniziando a rendicontare tutte le emozioni vissute e si da vita al testo della canzone ufficiale del viaggio sulle dolci note di “Love me tender”. Stiamo rinnovando i visti e aspettando l’arrivo delle due fotografe Natalia e Tina, a sorpresa arriva anche Jorik, “il gran finale”! Occupiamo l’attesa del visto con spettacoli in orfanotrofi, riformatorio e una bella festa-spettacolo nel teatro del centro di Don Bosco con i ragazzi del Fekat circus! Visti rinnovati, banda al completo, nuove energie che si fondono: partiamo alla volta di Bahir Dar!
25 marzo - Bahir Dar
Quando si dice che il mattino ha l’oro in bocca o il buongiorno si vede dal mattino...e’ proprio vero! Siamo sulla strda per Baihr Dar e qualcuno di noi lamenta esigenze urinarie nel mezzo del nulla, il tempo di una pipi e sopraggiunge un Vitara con a bordo la nostra nuova buona stella: IBER! Iber e’ un artista etiope di circo che lavora con un numero di cinghie aeree preparato per 2 anni in cina. Non si sa come e perche’ lo avevamo incontrato il giorno prima al Fekat ma abbiamo capito la sua buona stella solo in quel momento. Il paesaggio intorno a noi inizia a cambiare e vediamo boschi alberoni e verde! Arriviamo a Bahir Dar rinvigoriti dalla natura, approdiamo su un lago dalla magia unica che solo l’acqua puo’ dare. Ricarichiamo le batterie e tutto ci sembra piu’ ordinato piu’ organizzato, gli spettacoli funzionano in tutto e pertutto e il gran finale di corda e monociclo ci fanno onore davanti ad artisti come Iber. Facciamo spettacolo in piazza, nel parco, all’opsedale e nuovamente nello stadio durante la premiazione dei campionati della regione Amhara. Altro impatto con 7 mila persone e questa volte finiamo anche sulla televisione nationale. Iniziamo ad essere degli Idols!
3/5 marzo, Gondar
Ore 5,30 del mattino siamo sull’autobus pubblico che ci portera’ a
Gondar; dopo 10 minuti dalla partenza, mentre molti di noi sognano un
caffe’, un cornetto e cappuccino, sentiamo un grido di panico arrivare
dal fondo…: e’ caduto qualcosa! Tutti pensiamo subito alle valige e agli zaini (il nostro lavoro e la nostra casa in questi mesi) precariamente legati sul tetto, ma
dall’agitazione generale capiamo che non si tratta di oggetti. E’
caduta una persona!...Ma dov’era? Sul tetto con i bagagli o e’ stata
investita? L’autobus si ferma e delle persone corrono, tornando con un
uomo in braccio decisamente provato e con delle evidenti lesioni al
volto. Nello stupore e nella felicita’di costatare che non fosse morto
ci rendiamo conto che e’ : il bigliettaio! Appoggiatosi alla porta a
contare i soldi, la porta ha ceduto scaraventandolo di faccia sulla
ghiaia!
Dopo una medicazione a base di acqua e carta igenica, decisamente
provato e sanguinante, viene fatto risalire sull’autobus come se nulla
fosse e mezzo moribondo dopo 11 ore di viaggio riprende il suo lavoro.
Sembra essere una giornata piu’ strana del solito. Arriviamo a Gondar
dopo 12 ore di viaggio su strade sterrate e il tempo di lasciare gli
zaini in hotel e raddrizzare le schiene, veniamo invitati alla
trasmissione tv “Ethiopian Idols!” che stava registrando una puntata
in un teatro li vicino. Tra canti e balli tradizionali, la nostra
performance sembra essere arrivata dallo spazio e tra una gag e un
virtuosismo, diventiamo dei veri Idols anche noi! La puntata verra’
mandata in onda sabato 27 sul ETV unico canale nazionale etiope.
A Gondar incontriamo Tamasgan, professore di circo e Ghiughizu. Meno
fortunato di Iber, il nostro nuovo amico lotta per la sopravvivenza
dei suoi tre progetti di circo e arti marziali. Grazie a lui veniamo
trasportati in una dimensione di disciplinata energia, e riusciamo a
fare spettacolo nella piazza del mercato e nel carcere per 2000
detenuti. Due scenari che ci regalano emozioni fortissime che
stringono il cuore.
Salutiamo con qualche lacrima la nobile anima di Tamasgan, al quale
doniamo un po di materiale della Play e dei soldi per finanziare i
suoi progetti. Iniziamo a respirare aria fraterna di circo.
6/7 marzo, Shire
Tra Gondar e Mekele’ (prossima meta) ci sono 26 ore di viaggio su
tornanti di montagna e decidiamo, per la nostra salute di spezzare il
viaggio a Shire (Inda Selassie), terra di confine con l’Eritrea. Come
tutti i posti di confine Shire ci offre un’energia unica e
particolare. In tutti i nostri occhi si capisce la voglia di
improvvisare qui uno spettacolo pirata senza ne permessi ne preavvisi.
Usciamo in tutina dall’albergo decisi a trovare un posto qualsiasi
dove stravolgere la quiete pubblica!
Il luogo senza rendercene conto si concretizza in un incrocio di una
piccola baraccopoli, all’apparenza disabitata, dove in 5 minuti di
convocatoria raduniamo piu’ di 400 persone!
L’energia e’ al massimo, stiamo per iniziare e arriva il polizziotto
di turno a cercare di capire cosa stesse succedendo. Ci dice “Qui non
si puo’ lavorare!” , ma alla nostra risposta “ non stiamo lavorando,
e’ gratis per tutti anche per te!” il polizziotto non ha piu' saputo
cosa rispondere ed ha iniziato a ridere con tutto il resto della
gente! All’alba del nuovo giorno ripartiamo tra i saluti delle persone con le
quali abbiamo condiviso un momento di irripetibile magia e spinti dal
vento e coccolati dai cammelli riprendiamo il nostro viaggio.
8/11 marzo, Mekele’
Siamo nella capitale del Tigray e del circo etiope. Mekele, infatti e’
il posto dove nascono e vengono allevate le stelle del circo etiope.
Ci sono ben 4 spazi e progetti di circo di livello internazionale. Il
monopolio e’ gestisto dal circo Tigray e dal Mekele che formano
costantemente artisti per inserirli nelle grandi produzioni africane
come il Mather Africa (il cirque du soleil africano). I ragazzi hanno
un livello di giocoleria molto alto soprattutto con le palline a
rimbalzo oltre ad una tecnica acrobatica che nulla toglie alla tanto
osannata scuola russa. Sono tra i migliori del mondo nell’icariano
(qui chiamato footing) e le ragazze sono specialiste del
contorsionismo con un’insegnante mongola.
Rimaniamo estasiati dalla dedizione alla fatica e dal sogno che il
circo gli puo’ offrire. Molti di loro fanno tourne in Australia,
Arabia Saudita e Europa, e nonostante cio’, tutti i ragazzi si
distinguono per una umilta’ che servirebbe molto di piu’ a tanti
artisti europei che non smettoto di autocelebrarsi anche per la minima
scorreggia che fanno.
Ci chiedono di fare il nostro spettacolo per loro e tutti i ragazzi
del circo e nell’emozione di ritornare davanti ad un pubblico
competente, ognuno di noi recupera i migliori virtuosismi, ma senza
dubbio il successo maggiore lo otteniamo per l’interpretazione comica
del tutto, li stendiamo dalle risate!
Mekele oltre al circo ci offre tanto vento che limita la realizzazione
degli spettacoli, ma grazie ad una dermatologa italiana riusciamo a
fare spettacolo nell’ospedale pediatrico dove incontriamo diversi
italiani che sono qui per ricerche. Tra italianita’ e buon circo, ci
sentiamo per un attimo a casa e ci piacerebbe restare ad allenarci con
le perle nere del circo etiope ma il nostro viaggio deve continuare e
partiamo alla volta di Lalibela, il posto piu’ mistico dell’etiopia.
Buona vita circo Tigray!
12/15 marzo, Lalibela
Lalibela e’ la citta’ piu turistica dell’Etiopia, grazie a chiese e
abitazioni millenarie scavate interamente nella roccia. Ma noi siamo a
conoscenza che tra una rovina e l’altra esiste un piccolo circo anche
qui. Li cerchiamo e tra un tukul in pietra e una salita kilometrica,
li incontriamo ed e’ subito festa! A differenza del Tigray circus qui
a Lalibela non hanno veramente niente, 5 materassi per evitare la
morte ad ogni salto e qualche clavetta plasticona ognuna di un peso
diverso, dove gia’ farne tre e’ un’impresa anche per noi! La loro
energia, la loro voglia di imparare e scambiare e’ dolcissima e ci
viene naturale fare dei mini laboratori, anche se la comunicazione con
molti di loro si limita a quelle 5 parole di Amarico che abbiamo
imparato in questi mesi. Tra un Cikariellam (No problem) e un
Gooobeezzz (continua cosi!) riusciamo a insegnargli qualche trucco
nuovo. Per ringraziarci i ragazzi ci organizzano uno spettacolo nella
piazza centrale di Lalibela, e si esibiscono anche loro. Bellissimo
quello che si e’ creato e alla fine facciamo il primo cappello etiope,
da devolvere chiaramente al circo. E’ la prima volta che chiediamo i
soldi e il contatto con il cappello emoziona tutti come se fosse la
prima volta nella nostra vita!
Stiamo lavorando e facendo spettacolo senza sosta da quando siamo
partiti e iniziamo a sentire la necessita’ di staccare un po, di
andare alla scoperta di un’altra faccia dell’etiopia, quella roots e
quella turistica. Molti di noi si avventurano in un trekking
accompagnati da un ragazzo del circo per salire a 3800 metri ed essere
ospitati in un villaggio dove ci sono i babbuini con i quali molti di
noi sentono affinita’ intellettive. Qualcun’ altro, invece decide di
oziare tra le residenze dell’imperatore Ras Tafari e immergersi nel
misticismo degli scavi millenari. Qualcuno ripulisce lo spirito e
qualcuno lotta contro milioni di pulci gentilmente comprese
nell’ospitalita’ in montagna, ma di sicuro questi due giorni di
vacanza hanno fatto bene a tutte le nostre energie! doniamo anche al
circo Lalibela un po di materiale della Play e dei soldi per
acquistare dei materassi E con il trascendentale che trascende e
l’anima in pace salutiamo Lalibela, iniziando a contare i pochi giorni
che ci rimangono.
16/17 marzo, Dessie – Hik Lake
Oramai mancano soli 10 giorni al nostro rientro in Italia e il grosso
del nostro viaggio e’ stato fatto, siamo a 47 spettacoli in 54 giorni,
l’obbiettivo e’ arrivare almeno a 50 e ne abbiamo gia 3 programmati ad
Addis al nostro rientro. Decidiamo di fermarci a Dessie, dove ci
dicono esserci un lago dove e’ possible fare il bagno! Sembra un
allucinazione, ma e’ tutto vero. Fino ad adesso abbiamo incontrato
laghi e ruscelli ma e’ stato impossibile anche toccare l’acqua perche’
super contaminate da batteri e virus senza pieta’. L’idea di poter
farci un bagno ci esalta e passiamo un’intera giornata al lago Hik con
acqua trasparente e musica raggea! Ci sentiamo in vacanza vera almeno
per un giorno! Ora si che siamo pronti per lo sprint finale ad Addis!
18/29 marzo, Addis Abeba
Rientriamo ad Addis felici di rincontrare il Fekat Circus che tempo
fa ha fatto una tourne simile alla nostra, scambiamo opinioni e pareri
su luoghi e persone incontrate. Li aiutiamo a costruire il loro nuovo
teatro e ci immergiamo nella cikka (fango) tra la produzione di
mattoni e il lancio di stucco, anche in posti non proprio idonei alla
costruzione! Con i ragazzi del Fekat si istaura un rapporto bellissimo
e le timidezze dell’inzio si trasformano in abbracci fraterni, ci
sentiamo un’unica grande famiglia.
Reincontriamo Gigi, Fabio e Giovanna del Don Bosco, con i quali
avevamo fissato degli appuntamenti notturni per il recupero di minori
dalle strade per essere ospitati nelle loro strutture. Incuriositi da
questa nuova esperienza ci prepariamo ad affrontare la buia Addis.
Usciamo in borghese e ci dividiamo in due gruppi. L’obbiettivo e’
incuriosire sempre piu’i bambini che gli educatori del Don Bosco
incontrano ogni martedi e giovedi, e cercare, grazie a un trik o una
gag, di far nascere in loro l’idea di poter cambiare la loro vita. Ci
scontriamo con una realta’ dura, ma incredibilmente aperta al sorriso
e al dialogo. Tutti i bambini ci salutano, ci abbracciano e dal modo
in cui lo fanno e’ evidente che molti di loro non hanno voglia di
stare li. Emozionati e commossi ognuno di noi spera di aver fatto
nascere, in qualcuno di loro, la scintilla che li porti fuori dalla
strada, ma siamo consapevoli che non sara’ affatto facile. Ringraziamo
Gigi e tutto il Don Bosco per l’aiuto e le possibilita’ che ci hanno
offerto, il loro e’ un impegno concreto, vero e tangibile.
Continuano le nostre giornate in capitale e tra i vari spettacoli che
ci propone la mitica Giorgia, ci ritroviamo un giorno a fare
spettacolo in un centro sportivo per ragazzi di strada, dove
finalmente come da tradizione ha inizio la tanto attesa partita di
pallone Italia-Etiopia. La partita e’ entusiasmante e al primo tempo
contro i ragazzi di 14 anni siamo sotto di 2 a 0! Acquistiamo Salomon,
per cercare di recuperare fiato (almeno corre lui!) ma veniamo
graziati perche’ il secondo tempo viene disputato dai ragazzi di 10
anni o meno. Sulle nostre prestazioni vi lascio alle ”pagelle di
Frizzo”!
Italia – Etiopia 4 a 4
Pagelle:
FRIZZO 5.5
Si avvicina alla sufficienza solo grazie ad una cannonata tirata
contro un portiere di 7 anni totalmente inerme.
Per il resto si mangia almeno 5 goals fatti.
A detta di lui e' stanco e febbricitante, in piu' il campo e'
scivoloso e ghiaioso; ma obbiettivamente e' fuori forma.
Comunque finisce la partita con il sorriso sulle labbra ed una grande
emozione nel cuore.
IL CALCIO POPOLARE UNISCE TUTTI!
MARCELLO 7.5
Giovane e pieno di energia e' uno di quelli che corre di piu' e che
crea situazioni piu' calde.
Segna due goal!
Nonostante uno sfogo epidermico dovuto a Pulci lui non demorde e se e'
necessario si butta anche a terra per recuperare una palla perduta.
Notevole capocannoniere.
LUCIO 7
Colpito da due disturbi, tra cui con il secondo fa un rilancio da
fondocampo degno di Peruzzi, gestisce il ruolo di portiere alla
meglio.
In occasione cerca anche la fuga da goleador ma un muro di bambini
africani lo blocca dopo 5 metri.
Comunque sia il gesto viene apprezzato.
DIEGO 6.5
Gioca con il cuore.
Perde varie palle ma, anche, corre per recuperarne altre.
Lavora su una fascia insidiosa; prova su un calcio d'angolo ad
inserirsi con il monociclo ma senza troppo esito.
Poi spinto da una illuminazione maradoniana cerca di dribblare tutti
gli avversari che pero' lo bloccano subito con maestria ed esperienza.
Si avvicina al goal, e' contento, esce di campo allegro.
STEFANO 6.5
Con la sua presenza volendo o non volendo incute timore. I bambini si
sentono come Davide contro Golia. Passa un po' di tempo della partita
in affanno(come tutti del resto). Poi , prima prova l'eurogoal da metà
campo e dopo si abbassa la spallina, si concentra e piazza il miglior
assist della partita che porta al goal del vantaggio!
RUFINO 5.5
Non si puo' dire certo che sia stata una buona partita per lui, come
in Frizzo la forma e' latente.
Comunque ci prova, attacca , difende e sta a centrocampo.
La pagella e' un po' dura con lui per stimolarlo e spingerlo a far
meglio la prossima volta.
Brutto contrasto con un bambino avversario, per fortuna risoltosi alla meglio.
Esce dal campo sorridente e va al bar a bersi una San George!
GIANLUCA 7.5
Un guerriero in campo, con Marcello e' uno di quelli che corre di piu'.
Si sbatte, urla, smascella, si gratta, e' rosso paonazzo, suda come
una fontana e nei momenti giusti partecipa attivamente alle due azioni
piu' belle della partita, servendo due palle perfette che portano a
due splendide marcature tra cui quella importantissima del pareggio
finale.
Purtroppo per lui la partita finisce con un infortunio.
Si sloga una caviglia.
Esce di campo in barella.
L'arbitro fischia la fine.
E tutti i bambini attorno ridono divertiti.
JORIK 9
Per ultimo lasciamo la miglior giocatrice in campo.
Non si vedeva uno stopper cosi dai tempi di Brio.
Una colonna a difesa della porta.
Con eleganza audacia e potenza elimina gli avversari, lotta e calcia
via palloni pericolosi.
Uno stopper d'altri tempi, quando il calcio era un atto poetico e
romantico, lei oggi era una principessa in mezzo ad uno stagno pieno
di ranocchi neri, decisi ed incazzati.
Come prima esperienza in Campo : LODEVOLE!
Ultimi 3 giorni, siamo agli sgoccioli.
Tra le emozioni di tornare in Italia, riprendere le nostre vite,
dimenticate per piu di 2 mesi, sentiamo di chiudere la spedizione con
le persone piu’ care che abbiamo incontrato qui: il Fekat Circus.
Affittiamo un pullman da 30 posti e con loro partiamo alla volta di
Shashamane per farli incontrare con il Circus Shashamane, un sodalizio
che ci auguriamo continui nel tempo. Lì lasciamo altro materiale della
Play e Gianluca cede il suo storico monociclo, che lo ha accompagnato
per 10 anni.
... casualmente tra Shashamane e Addis Abeba, ci sono le terme e
l’unico lago balneabile; la festa viene aiutata dalla forza della
natura, esplodendo in 3 giorni di puro delirio! Salutiamo dopo
l’ennesima festa tutto il Fekat, con quali sentiamo sempre piu di aver
scambiato un po di vita di circo e non solo. Sono tutti dei super
artisti e delle persone meravigliose, siamo onorati di aver condiviso
con loro momenti indimenticabili e di esserci uniti in un’esperienza
unica ed irripetibile.
Ultima notte....tra qualche ora si va in aeroporto, ultima rionione
dei GSF Etiopia 2010. Contiamo 51 spettacoli e 7 laboratori in 67
giorni. Piu’ di 30.000 persone hanno visto dal vivo il nostro spettacolo.
Abbiamo imparato ad amare l’Etiopia, terra d’Africa.
Ci ritroviamo tutti nell’affermazione: “...non sara’ mai piu’ tutto
come prima...”
GRAZIE AFRICA, GRAZIE ETIOPIA, GRAZIE FEKAT CIRCUS!
I Giullari senza Frontiere 2010:
Stefano Guarino Grimaldi Ciccio Paradise
Marcello Nardi Circo Paniko
Gianluca Marra Il Grande Lebuski
Roberto Di Lernia Ruffino Clown
Lucio Scippa Il Conte Schippa
Jorik Jorik
Fabrizio Rosselli Frizzo
Diego Brocani Diego Baraccano
Reporter:
Eva Zeppa, Davide Bozzalla, Natia Bavar, Tina Marino
Testimonianza ed e-mail di saluto di Giorgia del Fekat Circus:
Giullari belli, anzi bellissimi,
Richiamo etiope prima che vi reimmergiate totalmente nella realtà italiana..
Immagino questi primi giorni siano stati difficili, il salto da
quaggiù a lassù é faticoso.. le vetrine brillanti riempite di nulla,
le macchine perfette modello spaziale, la gente incazzata e
intollerante, che si infastidisce per uno sguardo troppo lungo, che
non sente più il calore della pelle, che corre dove non si sà, che
crede essere fortunata ma in fondo ha solo un immenso vuoto dentro che
cerca di riempire con quello che la tele gli propina..
Non sconfortatevi, cercate di mantenere lo spirito e le belle onde che
avete assorbito e generato qui.. é proprio lassù che c'é più bisogno
di persone come voi... i veri guerrieri siete voi, che avete la forza
di resistere in babilonia e spruzzare colori su una tela grigia..
Sappiate che avete lasciato una traccia profonda qui, da quando siete
partiti il Fekat sprizza di energia.. avete annaffiato i ragazzi di
allegria e coraggio.. gli avete mostrato un modo diverso di essere
artisti..
Con la vostra energia avete dato forza ad Abita che lunedi’ é andato
negli uffici del governo a ricordare ai revisori dei conti che devono
fare il proprio dovere e oggi sono magicamente apparsi in ufficio..
Vincent si é trasferito nel nostro compound e visto che siamo ancora
fermi con la cica, i ragazzi si allenano non stop e parlano di voler
far spettacoli per le strade..
Jonatan ci ha chiesto se possiamo diventare ufficilamente
co-organizzatori della festa nel parco dell’Asni village, dove abbiamo
fatto festone l’ultima sera.. per fare spettacoli fissi e per
coinvolgere più etiopi from the roots..
I lavori sono purtroppo ancora fermi, anche perché da quando siete
partiti ha piovuto ininterrottamente su Addis.. quasi le nuvole
stessero piangendo per la vostra mancanza.. ma siamo confidenti, dopo
pasquetta si rinizia full power con la produzione di blocchetti e si
sale con le pareti fino al cielo!
Grazie ancora guaglioni.. mi sono dimenticata di dirvi che malgrado
abbia visto il vostro spettacolo almeno una decina di volte.. non mi
sono mai stufata e avrei potuto continuarlo a guardarlo ancora e
ancora ..
siete artisti, per tanto tendenti ad essere egocentrici, ma lavorate
con amore.. per cui non c’é dubbio, vincete.
Ora che siete carichi di etiopian vibez, che le danze abbiano inizio,
che la nuova stagione inizi con splendore!
Siamo con voi e voi con noi!
Love, love and love
Love will conquer the world!
Giorgita & Fekattini
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