Prima della partenza per il mio viaggio verso il Perù, terra degli Inca, non avevo la minima conoscenza del movimento circense e giocoleristico di questo paese. Avevo sentito solo di alcune “leggende metropolitane” che girano a proposito del Sud America, che raccontano di giocolieri fortissimi. E i peruviani, anche se pochi, non sono da meno. A Lima in particola modo c’è un piccolo gruppo di giocolieri, con un livello tecnico altissimo, alcuni di loro tirano sette clave, e si divertono a fare endurance con sei clave al parco. Piano piano il movimento di giocoleria sta crescendo a vista d'occhio. La loro fortuna è che possono allenarsi tutto l'anno all'aria aperta, perchè grazie alla loro posizione geografica, vicina all'equatore, il clima è quasi sempre mite. Quest'anno sono arrivati anche alla terza edizione delle convention peruviana, in un parco a circa un’ora fuori di Lima. Tra i partecipanti anche diversi giocolieri dai vari paesi limitrofi, soprattutto Ecuador e Colombia. Che dire, l'organizzazione è fresca, con tante cose ancora da imparare, però c'erano due tendoni dove era possibile giocare e fare spettacolo. Il Gala , cui poteva partecipare chiunque, ricordava di più un Open Stage, con numeri buoni che si alternavano a numeri meno buoni.
E quest'anno si è tenuta anche la prima edizione del FITECI (Festival Internazionale del Teatro y Circo de Calle), in Piura, al nord del Perù. Un festival concepito soprattutto come un lavoro di recupero sociale nei quartieri periferici di questa città ardente in mezzo al deserto, al quale hanno partecipato anche ragazzi provenienti dalla Tarumba, la scuola di circo di Lima. Una scuola aperta da 6 anni, dotata di una struttura stabile al coperto e di un piccolo tendone, che offre un corso triennale. Una scuola giovane, ma che sforna ottimi risultati a livello tecnico, soprattutto in aerea e nel portes. Gli spettacoli di fine anno sono molto stile Soleil, ed è la maggiore produzione peruviana. Trucchi sgargianti, colori e musica dal vivo, tutto all'interno di un tendone.
La Tarumba esiste da 25 anni, con il loro tendone, creato da 3 clown peruviani, che hanno realizzato il loro sogno di creare una scuola di circo sociale. Infatti i prezzi sono bassissimi. Però non è l'unico posto dove fare circo in Perù, c'è anche un altro spazio, dove ci sono corsi di circo e danza, sempre a Lima, che si chiama Agarrate Catalina, gestita da Miguel, un ragazzo peruviano che ha studiato a Montpellier alla metà degli anni '90, passando anche per Toulouse, Marsiglia e Nimes. Dopodichè ha deciso di ritornare nel suo paese per aprire uno spazio di creazione di circo contemporaneo. Seguendo questo filone contemporaneo anche tre giovani ragazzi, sempre di Lima, Los 3 Latidos (i tre battiti), sono riusciti a creare uno spettacolo di circo-teatro a base di giocoleria, teatro e musica afroperuviana. Il risultato è stato molto interessante, così come l’accoglienza dimostrata dai teatri della capitale e dal pubblico.
Il Perù ha anche una marca propria di attrezzi di giocoleria, la Juggling Placet! Un nome che si è sostituito col tempo a quello originariamente utilizzato “Puckllay”, che in Quechua, la lingua degli aborigeni peruviani, vuol dire giocoleria. Il tutto è nato circa 8 anni fa, quando un giovane ragazzo, Jhovanny Torres, si appassiona alla giocoleria e si fa aiutare dal padre nella costruzione “fai da te” delle clave per se e per i suoi amici. Da quei primi esperimenti nel laboratorio del magazzino Jhovanny è arrivato pi nel 2009, impegnandosi a fondo sullo studio delle clave, a tirare fuori le sue prime clave di produzione, e il prodotto non è per niente male! Grazie a lui io sono anche riuscito a farmi fare la clava rimbalzante, come il russo degli anni '50 Alexander Kiss. Una nuova scommessa per la Juggling Planet, che nel 2012 spera di approndare all'Ejc.
Sperando che anche l'Inca Juggling si allarghi e diventi una vera realtà circense del sud america.
Insonnia, amnesia, paranoia, ipocondria... giocoleria, palo cinese, ruota tedesca, bascula... questa è l'ultima produzione a cura della "7 dita di una mano", compagnia Canadese fondata nel 2002, che oltre alle proprie creazioni di successo si cimenta con successo nella produzione di spettacoli con un cast scelto tra gli allievi delle maggiori scuole professiobali di arti circensi. In questo spettacolo gira tutto intorno della psiche umana, ogni personaggio, sono addiriturra 11 artisti, tutti giovanissimi, tutti provenienti d'École nationale de cirque de Montreal, è una sfaccettatura differente.
Il tutto inizia nello studio di uno psichiatra.
Ogni personaggio esprimerà e proverà a superare la propria fobia tramite l'arte circense. Per esempio affrontando l'agorafobia, la fobia per gli spazi aperti, una donna oscillerà in aria grazie al trapezio volante.
Nel complesso lo spettacolo è molto bello, soprattutto a livello fotografico, la scenografia è bellissima, mobile ed interattiva.
Il primo che mi viene in mente, è il numero del giocoliere, Florent LeStage, dove lotterà contro l'insicurezza del giocoliere, riadattando il numero con cui partecipò al Cirque de Demain, di clave e bastone, dove alla fine si ritroverà a giocare con una clava, e 50 clave che volano in cielo, tirate da fuori le quinte. Un'immagine indescrivibilmente bella.
Poi anche il livello tecnico di tutto lo spettacolo è assurdamente alto. I numeri di palo cinese, portes, bascula, verticlai ed apparati aerei, sono incredibili. Per tutta la durata dello spettacolo comunque non cè solo tecnica, è tutto arricchita da humor e da momenti molto poetici. Spettacolo sicuramente da vedere. Se dovessi dargli un aggettivo, probabilmente sarebbe Fresh, l'ho sentito molto fresco.
Johann Le Guillerm, questo nome sicuramente non suonerá a molti, e fino a poco tempo fa, anche per me era un qualsiasi sconosciuto.
Questo personaggio è un equilibrista, manipolatore e fabbricante di oggetti, uscito dalla prima promozione della Cnac nel 1989. (Centre Nacional des Arts du Cirque – Chalon).
Uno spettacolo incredibile, che puó non piacere, come farti impazzire, come accadde nel mio caso.
Nel 1994 fonda il suo Cirque Ici, con tendone annesso.
Questo spettacolo è solo una parte di quattro dello progetto Attraction!
Le quattro parti sono “Secret”, uno spettacolo di circo tecnico e magico, “La motte” un fenómeno di circo minerale e vegetale, “Le film” un film intorno la recerca e “Le trace” che sono diversi punti di vista sopra il segreto.
Viene soprannominato l’alchimista o il domatore di oggetti. Questo è il risultato di un viaggio intorno al mondo e di due anni di investigazione grazie alla sovvenzione dello stato Francese che glielo ha permesso, cercando fenomeni naturali e non da riportare nel circo.
Lui è un One Man Show, uno spettacolo che dura 105 min, con l’aiuto del suo team, di due dj e tre mozzi di pista. Che lo seguono e lo aiutano per tutta la durata dello spettacolo.
Questo curioso personaggio, ha creato semplicemente uno spettacolo di circo classico, peró in una maniera distorta, e secondo il mio punto di vista anche con una forte critica dietro. Tutto questo nel suo tendone, con un energie molto oscura e tetra.
Durante questo curioso spettacolo, accadono cose incredibili da lasciare a bocca aperta come un domatore di animali, che in realtá sono pentole, dove viene mangiato dagli stessi animali, l’uomo forzuto, un giocoliere, un trapezio volante, un addomesticatore di pappagalli, un lanciatore di coltelli, volteggio a cavallo, luci dello spettacolo mosse come una marionetta ed un vero tornado al centro della pista, che balla dalle vibrazioni della musica. Cose da non crederci.
Uno spettacolo unico, che la critica internazionale distrugge, ma secondo me, per gli appassionati del genere, è qualcosa da non perdere.
Se vi capita l’occasione di vederlo, è prezioso ed unico!
Ho avuto la possibilità di vedere questo spettacolo al festival internazionale di arti circensi di Trapezi, a Reus, in Catalunya. Un avventura per vedere questo spettacolo. Avevamo i biglietti gratis, pero siamo riusciti ad arrivare tardi, cosi facendo abbiamo dovuto ricomprarli per il giorno dopo, perchè nessuno se lo voleva vedere. Volchok, spettacolo del Cirque Trottola. Compagnia francese composta da Bonaventure Gacon, Titoune, Laurent Cabrol, tutto all'interno di un meraviglioso tendone rosso, con rifiniture bianche.
Spettacolo surreale e a volte grottesco, dove vieni catapultato all'interno dello spettacolo. Dove il colore predominante è il marrone. Uno spettacolo che non annoia, che ti prende, senza poter distogliere lo sguardo dalla pista. Tre personaggi, uno più bravo dell'altro, tenuti in maniera eccezionale, anche quando la tecnica inizia ad essere a livelli altissimi. Uno spettacolo dove tecniche come acrobatica, quadro coreano, giocoleria e portes si uniscono perfettamente! Una delle parti che più mi è rimasta impressa è un numero che fa il giocoliere. Equilibri su uno scopettone. Lui mentre spazza per terra, regge cose in equilibrio sullo scopettone. Inizia con la ragazza che si mette in piedi, poi lei va in verticale, e lui continua a spazzare con lei in equilibrio. Poi con una sedia appogiata sulle due zampe posteriori e lei seduta, e per finire una scala di 5 metri, dove lei salirà e scenderà, e lui continuerà a spazzare per terra, e cercando l'equilibrio!
Pero la cosa più bella e forse anche romantica è quando mette un palo con un vestito attaccato a una stampella, ed inizierà a ballare con questo, tenendola sempre in equilibrio sullo scopettone!
E sicuramente niente da togliere gli altri numeri, come quello di quadro coreano e trapezio, portes, e vari momenti d'umore clownesco!
Tutto questo è anche possibile grazie ai due musicisti che suonano in maniera eccezionale, e creando energie e sensazioni diverse. Tutto usando degli strumenti in maniera non consona, o addirittura strumenti creati da loro. Come ad esempio un pianoforte, dove la parte sotto si apre e chiude come una fisarmonica, O suonare una chitarra elettrica come una batteria o un violino con un pettine. Secondo la critica e gli appasionati di circo è uno dei migliori spettacoli che ci sono in circolazione. E vedendolo si capisce il perchè venga detto ciò! Sarebbe bello riuscire a far approdare in italia spettacoli di questo genere.
Ho lottato per riuscire a vedere questo spettacolo! Era una notte di primavera di Valladolid, in un parco, con uno splendido tendone rosso, in Spagna. Venduti tutti i biglietti già da due settimane!Pero tutti mi parlavano di questo spettacolo, come qualcosa d'imperdibile. Un ora e mezza di fila e d'attesa, e alla fine sono stato scelto per entrare (senza pagare). Un tendone magnifico, con colori molto caldi, che accoglie 250 persone, con Una piccola pista centrale, tutti gli spalti intorno e un corridoglio esterno agli spalti. La compagnia nasce nel 2001, pero questo spettacolo è stato creato nel 2009, anche grazie al supporto di vari spazi di creazione in spagna e francia. Tutto inizia con una piccola premessa degl'artisti, che è severamente vietato fare qualsiasi tipo di foto, flesh e non, e di applaudire non troppo rumorosamente, perchè tra gli artisti non ci sono solo persone, ma ci sarà anche un Cavallo, chiamato Bonito. Pero la cosa geniale è che Bonito sarà semplicemente il quarto personaggio della storia. Gli altri componenti della compagnia sono due ragazzi e una ragazza. Con loro si crearà uno spettacolo visivo e sonoro, attraverso il portes, l'umorismo del clown, una bascula, il canto e il contrabbasso, senza dimenticarci chiaramente del cavallo. Il clown/acrobata, Blai Mateu Trias, è figlio d'arte, di Tortell Poltrona, famoso clown spagnolo! Durante lo spettacolo succede di tutto, scene surreali che si creano nella pista centrale e nella pista esterna degli spalti, coreografie con il contrabbasso e addirittura dialoghi con Bonito. Spettacolo molto bello, forse a momenti lento, piu teatrale che circense, pero sicuramente qualcosa da non perdere, una maniera nuova ed unica per unire il circo classico al contemporneo.