In queste settimane di forzate limitazioni al viaggio affidiamo a questo numero di JM il compito di portarci in giro per il mondo, così come eravamo abituati a viverlo e animarlo, prima che il Covid-19 sconvolgesse le nostre consuetudini, relazioni, vita e lavoro. Valicheremo quindi senza timori i confini di Francia, Monte Carlo, Belgio, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Groenlandia, Cina… e di molte province italiane. Un viaggio che non disdegna fuoripista nella dimensione temporale, con i profili di tre artisti italiani che abbracciano tre diverse generazioni di artisti. Un viaggio che perlustra anche altri spazi, come quello scenico, grazie a due professionisti che la scena la guardano da punti di vista particolari. Stringere l’obiettivo su uno di essi, Einar Kling Odencrants, ricorda ad ognuno di noi, nel nostro lungo viaggio attraverso la vita, quanti mondi siano possibili, quanti ne creiamo, quanti ne attraversiamo, senza limitazioni di sorta, sulle ali della fantasia, dell’ingegno, della perseveranza.
“Sono nato nel 1992 in un piccolo villaggio in Svezia, chiamato Älvestorp e a 16 anni mi sono trasferito a Stoccolma per studiare a Cirkus Cirkörs, specializzandomi in bascula e verticali, proseguendo poi gli studi alla DOCH, University of Dance and Circus, diplomandomi nel 2014. Nel gennaio 2015 io e Anton Graaf abbiamo vinto la medaglia d’oro al Cirque de Demain di Parigi, con il nostro numero alla bascula, inaugurando una stagione di grandi successi e premi in giro per il mondo, culminata con un Clown di Bronzo a Monte Carlo nel 2018. Mi piace plasmare il mondo in arte attraverso le mie fotografie. Il corpo in movimento in diversi ambienti. Combinato con nitidezza, semplicità, colori e linee. L'architettura della città e la forme della natura mi danno ispirazione, allineando il corpo e l'ambiente circostante in una prospettiva coerente. Voglio mostrare l'unicità di ogni artista in un modo nuovo e interessante. Ogni foto dovrebbe essere uno spettacolo circense in sé. Scatto foto da 8 anni e mi piace la libertà con cui posso farlo. L’incontro tra l'artista, la mia macchina fotografica e la città in cui ci troviamo.”
Andiamo in stampa ad un mese dall’esplosione del Covid-19 in Italia, sperando che, all’uscita di questo numero, il suo transito avrà innescato diversi anticorpi e plasmato un’umanità più consapevole dei suoi limiti, dei suoi valori, delle sue gioie, compresa quella di andare al circo. Affideremo invece al numero di giugno di Juggling Magazine un approfondimento, con il contributo di tutto il settore, su cosa abbiamo capito ed appreso da questa esperienza.
Adolfo Rossomando
direttore editoriale Juggling Magazine