ERRATA CORRIGE: segnaliamo un errore nella versione cartcea di JM93. A pag.13 la testimonianza da Tendenza Clow è a firma di Luisa Cuttini (e non di Mario Barnaba e Stefania Soldano come erroneamente riportato). Ci scusiamo per il refuso.
“La nostra storia è diversa tutti i giorni...” svelava Aglaya Veteranyi, figlia di circensi fuggiti dalla Romania. E in termini di diversità il circo è davvero un campione. Un veloce inventario della varietà pigiata dentro Juggling Magazine #93 mostrerebbe una scena inondata di attrezzi circensi “non canonici”: scale mobili, divani, foreste, stracci, coni gelato, proiezioni ed ologrammi, salvagenti, americane in alluminio, tende quechua, gonfiabili, parallelepipedi di plexiglas, asciugacapelli, bambù, gabbie di ferro, piantine, cascate di corde, giochi di ruolo. Ma ecco sopraggiungere la cavalleria: trampolini, pali cinesi, “palline, clave e cerchi”, hula hoop, bascula, bicicletta, sedie, roue cyr, tessuti, cinghie aeree, carte da gioco, ruote della morte, diabolo, filo teso; e ancora verticalismo, giocoleria, acrobatica, acrobalance, antipodismo, clown, contorsionismo, magia, magie nouvelle. Una spruzzata di esotismo: lambe lambe, pallassas, maschere balinesi, jungalow. E il prossimo JM, come i 92 numeri precedenti, svelerebbero un catalogo altrettanto variegato.
Per ogni voce un numero, uno spettacolo, un artista, un pezzo di vita, una vita intera, spettatori rapiti. Un mondo che, non pago, scavalca le frontiere per unirsi ad altri mondi paralleli: danza, teatro, cinema, teatro di figura, musica classica, letteratura, antropologia, pedagogia, ecologia, sociologia, diritti civili, scienza…Una reazione a catena, che sembra non arrestarsi mai. JM ne raccoglie le scie, incitando al viaggio e chiedendosi quale ennesimo salto quantico il circo di oggi stia maturando sotto traccia, nel continuo dialogo tra il vecchio e il nuovo, mai stanco di sfidare le leggi della gravità, del tempo o della morte. Sempre pronto a stupire, magicamente, quasi non si credesse ai propri occhi.
Adolfo Rossomando
direttore editoriale Juggling Magazine
E tu non dire
ch’io perdo il senso e il tempo
della mia vita –
se cerco nella sabbia
il sole e il pianto
dei mondi –
se getto nelle cose la mia anima
più grande – e credo
ad immense magie…
Antonio Pozzi
frammento di "Cose"